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L'aria che tira, il delirio di Licheri su Fitto: "Mi chiedete di votare un fallimento?"

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La nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo con delega alla Coesione e alle Riforme ha fatto impazzire il campo largo. Ettore Licheri, soltanto poco prima, aveva lanciato una sfuriata contro Giorgia Meloni dicendo che in realtà in passato aveva "calpestato gli interessi degli Italia". Poi, non contento, si è anche scagliato contro l'incarico che Ursula von der Leyen ha deciso di affidare a Fitto. Ospite a L'aria che tira, il programma di approfondimento politico di La7 condotto da David Parenzo, il grillino si è lasciato andare a un'invettiva contro il successo portato a casa dal presidente del Consiglio.

"Mi chiedete di votare un fallimento, un disastro che è nei fatti - ha tuonato Licheri -. Poi per carità, se usiamo le tecniche e retoriche che usa Giorgia Meloni potremmo vendere più macchine. Ma non possiamo fare buona politica. Allora i fatti sono questi e voglio davvero che almeno su questo non discutiamo. Ogni Paese ha diritto a un commissario. Quindi il punto non è essere riusciti ad avere una casella. Il punto ve lo avevo detto io qui due mesi fa in questa trasmissione. Il punto è che casella siamo riusciti a ereditare. Noi abbiamo ereditato un portafoglio - ha poi aggiunto - che prima di noi aveva il Portogallo. Quindi il Paese fondatore dell'Europa, la terza economia europea, il primo Paese manifatturiero, una storia pluridecennale di incarichi prestigiosi. Adesso - ha poi concluso - noi ereditiamo un portafoglio di terzo ordine dal Portogallo".

 

 

Poi Licheri ha accusato il premier di essersi rimangiata le posizioni sull'unione europea che rivendicava in passato. "Ma non è finita qua - ha spiegato Licheri -. Se andiamo a leggere la lettera di incarico, cosa scopriamo? Scopriamo che per quanto concerne il lato Pnrr è scritto nero su bianco che Fitto dovrà relazionarsi con un tale che si chiama Valdis Dombrovskis. Lui è il re dei falchi e della burocrazia, quello che ha messo in ginocchio il nostro Paese. È l'uomo del rigore. È il cane da guardia dei burocrati che Giorgia Meloni doveva combattere e adesso - ha concluso - ci va a lavorare a fianco".

L'aria che tira: l'intervento di Ettore Licheri

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