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Chiara Petrolini e i neonati sepolti, l'affondo di Capezzone: "Il punto da cui le indagini devono partire"

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Daniele Capezzone a Zona Bianca non usa giri di parole. Il direttore editoriale di Libero, ospite del programma di Rete 4 nella puntata di domenica 23 settembre, commenta la terribile vicenda di Parma, dove una ragazza 22enne, Chiara Petrolini, avrebbe ucciso due neonati subito dopo il parto per nascondere la gravidanza. Una storiaccia davvero senza precedenti che ha indignato tutta l'Italia. In un primo momento la famiglia della ragazza non voleva rientrare da New York dove si trovava in vacanza.

Poi la decisione di rientrare e l'arresto della 22enne. Come ha sottolineato Capezzone la ragazza non ha mai mostrato momenti di pentimento e tutto ciò lascia pensare che sia in grado di intendere e di volere e che lo fosse nel momento in cui ha colpito a morte i due bebè. 

 

 

Capezzone, intervenendo nel corso del talk show condotto da Giuseppe Brindisi afferma che "la ragazza aveva piena capacità di intendere e di volere. Ed è da questo punto che le indagini devono partire. Non si può dire che non si sia in piena coscienza capaci di fare un delitto nonostante la presenza di un malessere psichico. Sono due cose distinte e separate. Si può uccidere. Questo va detto. E aggiungo che la ragazza ha una doppia personalità, quella della baby sitter amorevole e quella che poi uccide i propri figli. Ma ciò, ribadiamolo, non esclude la possibilità di commettere crimini e di essere in grado di intendere e di volere". Poi sempre Capezzone fa un'altra riflessione: "Ma a esser ciechi, dico, ma è possibile nascondere alla persona con cui dormi per sette mesi, otto, una gravidanza?". Domande che ancora devono trovare risposte nelle indagini. Intanto a colpire gli investigatori è stata proprio la reazione della ragazza nel corso degli interrogatori: non ha mai mostrato alcuna pietà per quelle povere creature che non hanno mai visto la luce della vita, inghiottiti subito dal buio di un destino crudele e seppelliti nel silenzio agghiacciante di una madre che li aveva già dimenticati. 
 

 

 

 

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