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Venezia: l'Italia di Ferrario chiama e quella di Salvatores risponde (4)

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(Adnkronos) - Quando si chiede a Ferrario se in sostanza il protagonista del film sia l'entusiasmo, che oggi sembra mancare in Italia, risponde così: "Qualcuno ha detto e lo trovo molto brillante, che la nostra generazione è cresciuta avendo un'idea di sviluppo senza limiti e adesso ci sono solo i limiti senza lo sviluppo. La cosa più impressionante infatti, se mi guardo intorno adesso, e paragono quell'atmosfera a quella di oggi, è che allora davvero c'era una grade fiducia nel futuro, lottavi per un futuro che era da prendere, adesso quasi nessuno riesce a immaginarselo un futuro, è tutto concentrato nel difendere quel poco che hai nel presente". Il presente, con lo sguardo rivolto al futuro, lo racconta Salvatores, che sorride ma poi difende, a ragione, il valore registico dell'opera, quando si esprime il dubbio che per 'Italy in a day' si possa parlare di regia in senso stretto: "Proprio per recuperare un po' di regia e di sguardo personale il tentativo che abbiamo fatto è di non accostare le immagini in maniera 'videoclippara' con musica e montaggio molto veloce, magari spettacolare, ma di stare il più possibile vicino alle storie di queste persone. Alcuni di questi personaggi, ad esempio, rientrano più volte nel film", ovvero l'astronauta italiano Luca Parmitano che guarda il mondo dall'altissimo della stazione orbitale, un ragazzo su una nave portacointanier che attraversa l'oceano, una ragazza che si rifugia dal mondo sotto il lenzuolo del suo letto e un cardiochirurgo italiano che lavora in Kurdistan. (segue)

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