Musica: al via 'Il ritmo delle città', festival jazz di Milano
Milano, 14 mag. - (AdnKronos) - Al via la nona edizione di “Il Ritmo delle Città”, il Festival Jazz di Milano, in programma dal 19 maggio al 15 luglio. L'edizione del 2015 conferma la vocazione internazionale del Festival grazie alla fitta rete di contatti tessuta negli anni dal direttore Emilio Sioli ma anche con l'apporto della commissione artistica formata dai partner di rete con alcune delle maggiori organizzazioni internazionali tra cui quest'anno spiccano il Festival Jazz di Torino, il Festival JazzKaar di Tallin, il Festival Flame Jazz di Turku, lo Swedish Jazz Festival di Ystad, Iperborea/NordicFestival, il ricco partenariato del progetto Area M, la sinergia con il Politecnico di Milano, con l'Università degli Studi di Milano e con la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado – Civici Corsi di Jazz, riuniti per presentare un calendario ambizioso con molti dei grandi nomi del jazz mondiale, pronto per raccogliere la sfida culturale di Expo 2015. Da quest'anno si è deciso di concentrare lo svolgimento del programma all'interno del quartiere Città Studi, nell'ambito di Area M, ed in particolare privilegiando lo splendido Orto Botanico di Via Camillo Golgi senza dimenticare gli altri luoghi della musica, individuati nel quartiere dall'iniziativa Area M, di cui dal 2014 il Festival fa parte. Con le precedenti edizioni la rassegna ha promosso artisti straordinari tra cui Chick Corea, Brad Mehldau, Wayne Shorter e i Manhattan Transfer. Negli anni passati il festival si era svolto in vari quartieri delle periferie milanesi in sinergia con la strategia di marketing territoriale del Comune con l'intento di promuovere la musica jazz oltre i luoghi canonici dell'intrattenimento, alla ricerca di spazi nuovi per la musica jazz. Il festival si divide in tre parti che intendono offrire un approccio il più esauriente possibile alla comprensione del jazz di oggi: dal punto di vista “vivaistico” e cioè di produzione, di incontro di linguaggi diversi, ma anche di prospettiva, per aprire cioè da Milano una vera finestra sul mondo. Le tre parti si propongono come piani di lettura del fenomeno jazz attuale e non devono essere intese in maniera rigida, dal momento che le vedremo spesso interagire fra loro in proposte in grado di restituire l'energia della musica jazz nel Quartiere.