Sanremo a tinte forti, dal cogl..ne dello Stato Sociale ai lividi della Zilli
Festival
Roma, 31 gen. (AdnKronos) - Dalla parolaccia de Lo Stato Sociale ad un verso di Dalla cantato da Ron che fa venire i brividi, passando per i lividi di Nina Zilli, nelle canzoni di Sanremo 2018 non mancano le tinte forti. Il brano con il testo più irriverente e potenzialmente foriero di polemiche di Sanremo 2018 è senz'altro 'Una vita in vacanza' de Lo Stato Sociale. Non solo perché sdogana una parolaccia: "Nessuno che rompe i coglioni - cantano i cinque componenti del collettivo bolognese - nessuno che dice se sbagli sei fuori". Il brano è infatti punteggiato di riferimenti all'attualità anche politica e cita il "rottamatore", il "candidato", "niente nuovo che avanza" ma anche il "toy boy", il "caso umano", "il figlio d'arte" e "l'influencer". Ma nel festival a tinte forti, tra le incursioni nell'attualità non si può non citare 'Non mi avete fatto niente', il brano di Ermal Meta con Fabrizio Moro che è un invito a non arrendersi alla paura degli attacchi del terrorismo islamico: "Cadranno i grattacieli e le metropolitane, i muri di contrasto alzati per il pane, ma contro ogni terrore, che ostacola il cammino, il mondo si rialza col sorriso di un bambino". Il tema della violenza sulle donne viene invece affrontato da Nina Zilli nel brano 'Senza appartenere': "Io non li chiamo più lividi, sono colori", canta la Zilli, ripetendo nel ritornello: "donna siete tutti e tu non l'hai capito". Ma ci sono anche brani più intimisti che evocano emozioni forti. Nel brano di Ron 'Almeno pensami' (scritto da Lucio Dalla ben prima di morire) fa venire la pelle d'oca l'attacco delle seconda strofa: "Fossi morto tornerei". "Per una volta parlatevi e fatelo pianissimo", implora infine Renzo Rubino rivolto ai suoi genitori, in 'Custodire', brano in cui immagina che i suoi tornino a rivolgersi la parola dopo la separazione. "Per una volta slegatevi, lasciando qualcosa di buono", aggiunge il giovane cantautore.