Sanremo: Rocco Hunt, non canto la rabbia ma la speranza
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - Viene da una famiglia "dove mio padre lavorava in una cooperativa e prendeva uno stipendio ogni quattro o cinque e mesi", e nei due lavoratori del napoletano che ieri sera hanno manifestato all'Ariston in diretta ha visto "molta disperazione, questo mi ha galvanizzato ancora di più, canterò per due persone in più ecco perché il pezzo che porto è positivo e speranzoso". Parola di Rocco Hunt, il giovanissimo rapper salernitano che domani sera, in gara tra le Nuove Proposte, porterà all'Ariston il brano 'Nu juorno buono', quello in assoluto che ha avuto più successo sul web ed ha raggiunto il vertice della classifica degli album più venduti su iTunes il giorno stesso in cui è uscito. Il suo è un messaggio positivo e di speranza perchè "vedo i ragazzi della mia età come tante pecore smarrite in questo momento -ha detto Rocco- Non hanno rapporti con le istituzioni ma, ancora più grave, spesso nemmeno con i genitori. Sento la responsabilità di portare messaggi positivo e non di rabbia. Già ne hanno molta, sarebbe inutile". Il ruolo del rapper per lui trascende quello musicale: "Noi siamo i nuovi giornalisti -ha affondato il giovane artista- quelli che raccontano le cronache della realtà". Il brano sanremese non è, come suo solito, in dialetto salernitano: "Non ho mai abbandonato il dialetto -ha sottolineato Hunt- ma il pezzo di Sanremo mi è venuto spontaneo farlo in italiano perché i problemi di cui parlo voglio portarli alla luce a tutta la nazione. 'La terra dei fuochi' è tutta Italia, non è solo campana". (segue)