Roma, 7 mar. - (Adnkronos) - "Lucio era di casa a Sorrento, gia' nei primi anni '60 faceva piano bar per tremila lire a sera, lo andavamo a sentire e pensavamo 'e' brutto ma ha una bella voce'. Poi lo conobbi direttamente e diventammo amici, era una persona magnifica, gentilissimo". Lidia Fiorentino, proprietaria dell'Hotel Vittoria di Sorrento, ricorda cosi' Lucio Dalla, un cui brano famossissimo e' legato indissolubilmente all'albergo della sua famiglia - 'Caruso', inciso nel 1986 nell'album live 'DallAmeriCaruso'- e rivela all'AdnKronos, che, per rendergli omaggio una delle camere dell'albergo portera' il suo nome. L"incrocio' fra Dalla e Caruso e' infatti legato a una delle camere dell'hotel: "Lucio era fermo in porto per un'avaria alla sua barca , il 'Catarro', e il gestore del bar 'La scogliera', Angelo Leonelli, gli suggeri' di dormire da noi. Gli demmo la camera che aveva ospitato Enrico Caruso poco prima della morte -racconta la signora Fiorentino, riferendosi al perido di convalescenza del tenore, nei primi mesi del 1921, da un'operazione al polmone sinistro - e gli raccontammo anche la storia che ricordava sempre la nonna, di una ragazza che studiava da soprano e che riusci' a ottenere un'audizione da Caruso proprio in quella camera". Una storia che Dalla traspose nei primi versi di 'Caruso' con queste parole: "Qui dove il mare luccica e tira forte il vento / su una vecchia terrazza davanti al golfo di Surriento / un uomo abbraccia una ragazza dopo che aveva pianto / poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto". (segue)