Lirica: Denis Krief, il mio 'Rigoletto' a Bari tra grottesco e sublime (2)

domenica 26 maggio 2013
Lirica: Denis Krief, il mio 'Rigoletto' a Bari tra grottesco e sublime (2)
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(Adnkronos) - Due sono quindi i punti sui quali la regia di Krief si orienta: "l'alternanza di commedia e tragedia, dove affiorano continue citazioni shakespeariane", e l'omaggio al 'Don Giovanni' di Mozart. "'Rigoletto' -sottolinea Krief- e' in un certo senso il 'Don Giovanni' di Verdi. A parte la figura di seduttore impenitente del Duca, Monterone ricorda il Commendatore mozartiano. E nella mia messa in scena, infatti, lo faccio uccidere nel primo atto e riapparire come fantasma alla fine del secondo". 'Rigoletto' secondo il regista italo-francese, e' "un'opera coltissima, ricca di citazioni shakespeariane, ma che puo' essere letta in chiave attualissima. C'e', ad esempio, il tema del bullismo. Il Duca e' il piu' forte, Rigoletto invece e' un 'diverso', e la gobba e' l'elemento che ne segna la diversita': per questo non l'ho eliminata. Per il resto -spiega Krief, che cura come sempre anche scene, costumi e luci- ho creato un'ambientazione contemporanea, con scene che danno l'idea del cemento armato. Maddalena ha la minigonna e i tacchi a spillo, e' una prostituta che pero' e' pronta a indossare un grembiule per sbrigare le faccende domestiche. Fa sesso con il Duca su un tavolo di formica da cucina, mentre nel forno cuoce un arrosto vero, con molto rosmarino -afferma ridendo- che poi sara' mangiato in scena da Sparafucile. 'Questa o quella' e' cantata nella toilette del locale in cui si svolge la festa, e dal bagno degli uomini si puo' spiare quello delle donne attraverso un buco nel muro. Per questo -afferma Krief- sul passaggio dell'aria del Duca 'se mi punge una qualche belta", lui guarda attraverso il buco, e si becca un colpo di matita nell'occhio da parte di una signora che se ne accorge". Krief, che l'anno scorso ha lasciato l'Italia per Berlino, in polemica con quello che ha definito il "malgoverno della lirica", sull'attuale situazione dei teatri lirici italiani si dichiara "molto perplesso". In Italia, dice, "c'e' gente bravissima tra gli artisti e i tecnici di palcoscenico, per questo sono molto amareggiato. La cultura viene tagliata dappertutto in Europa, ma ci sono teatri organizzati molto bene che per questo funzionano. In Germania -spiega- molti teatri sono gestiti da registi, che per definizione sono degli organizzatori, mentre la parte musicale e' gestita dai direttori d'orchestra. L'opera non e' un concerto in costume davanti ai fotografi, ma e' teatro allo stato puro, e questo va compreso sino in fondo. In Italia ci sono grandi professionisti, ma credo -conclude- che le macchine burocratiche abbiano divorato i teatri. Quello che rischiano le Fondazioni liriche italiane oggi dipende solo da scelte politiche".