(Adnkronos) - "Credo anche - dice Fabbri - che la chitarra classica possa essere testimone del nostro tempo. Le mie composizioni hanno comunque un richiamo al blues, al pop, al jazz, anche se sono pezzi di chitarra classica. Io, infatti, metto sempre un po' di colore, chiaramente non cercando di copiare un pezzo pop o jazz ma cercando di contestualizzare il mondo sonoro della chitarra classica attingendo alle forme sonore che ci circondano. Il 900 e' stato un periodo storico in cui sono nate tantissime forme musicali. Il chitarrista classico non puo' far finta che non esistano e non puo' non inserirle nella propria poetica musicale". Fabbri e' uomo del presente, ma nella musica il passato scivola sempre dentro l'oggi. Cosi' anche in lui c'e' chi ha lasciato traccia. "Io amo moltissimo i compositori francesi Debussy, Satie. Amo queste sonorita' eteree, anche se non sono chitarristi. Poi chiaramente nella mia formazione e' stato molto importante Bach anche se nei pezzi questo non si avverte". Appare, invece, evidente quanto per Fabbri sia importante riportare le sei corde al centro della scena: "Io credo che progressivamente, dopo Segovia, la chitarra si sia allontanata dal grande pubblico. Segovia ha fatto un'opera incredibile, perche' e' riuscito a portare fra le gente comune le sonorita' di questo strumento. E ci e' riuscito grazie ad una personalita' enorme, una grande bravura tecnica, un alto spessore intellettuale. Lui aveva capito quale fosse la chiave per arrivare al cuore del grande pubblico ed io ora sto cercando proprio di riavvicinare il pubblico a questo strumento con un linguaggio che attinge anche al mondo sonoro che ci circonda. Ci sto riuscendo ed un'altra prova sara' il concerto del 19 marzo prossimo alla Sala Petrassi del Parco della Musica dove non entra mai la chitarra classica". Per Fabbri, pero', la chitarra non e' solo una professione, ma la sua voce interiore: "Quando sono triste prendo la chitarra e suono. Le mie emozioni passano sempre attraverso di lei. Ho una necessita' fisica di imbracciarla. Poi mi dimentico di tutto e passo le ore cosi'".


