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Quanto costa la serie A: Thohir patron spendaccione, Genoa low cost

Giulio Bucchi
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La Serie A è tutto tranne che economica. Ogni punto conquistato sul campo nelle prime 16 giornate costa ad ogni società in media 2,2 milioni di euro tra monte ingaggi, stipendi degli allenatori e spese estive sul mercato. E non sono numeri da poco. Chi fa peggio in assoluto è l'Inter, con Erick Thohir che probabilmente si starà mettendo le mani nei capelli. Perché i nerazzurri spendono quasi 4 milioni di euro per ciascuno dei 21 punti ottenuti, più di ogni altra nella massima serie. Incide non solo il monte ingaggi, alto ma non altissimo (70 milioni) che però pesa sul 75% del fatturato, ma soprattutto il doppio, oneroso stipendio che il patron indonesiano versa al duo Mazzarri-Mancini, in totale 7,3 milioni di euro. E sul mercato, che in estate si è avvicinato al bilancio positivo, Thohir sarà quasi costretto ad investire ancora per accontentare i (costosi) desideri del nuovo tecnico. Alle spalle dell'Inter Roma e Juventus, che versano rispettivamente 3,4 e 3,3 milioni a punto. Spesa alta per entrambe, con il totale che tocca 123 milioni per i giallorossi (che tra le big hanno il peggior rapporto tra fatturato e monte stipendi, a quota 83%) e 130 milioni per i bianconeri, ma che al contrario dei nerazzurri porta risultati, visto che occupano prima e seconda piazza in classifica. E numeri che si alzeranno soprattutto per la Signora, molto attiva sul mercato di gennaio per colmare gli ultimi vuoti nella rosa di Allegri. Non si può sottolineare in positivo invece la spesa del Milan, che si avvicina al “podio” con 3,1 milioni per ogni punto nonostante in estate i rossoneri avessero un bilancio in attivo per 16 milioni sul mercato. Alle spalle del club di Berlusconi troviamo poi Napoli (2,9 milioni), Lazio (2,59) e Fiorentina (2,5). Decisamente negativo il parziale del Parma ultima in classifica, che paga i soli 6 punti ottenuti 2,38 milioni ciascuno. E sarà un problema che Pietro Doca, nuovo patron degli emiliani (Taci permettendo...), dovrà risolvere in fretta, così come il -13 milioni dell'ultimo bilancio. Chi invece viaggia ben oltre la propria spesa è il Genoa, ad una sola lunghezza dal terzo posto spendendo soltanto 600mila euro a punto. Merito soprattutto del +12,5 milioni sul mercato estivo, ma anche del basso monte stipendi (27,4). Bene anche una delle maggiori sorprese di questo avvio di campionato, l'ottimo Empoli di Sarri, con 660mila euro a punto grazie ai soli 11 milioni di ingaggi che la società toscana versa ai propri giocatori. Risultati che arrivano anche grazie ad una squadra costruita in casa, a partire dal talento Pucciarelli, che nell'Empoli ha fatto tutta la trafila dal settore giovanile. Terzo posto per il Verona, 980mila euro per ognuno dei 17 punti che ad oggi garantirebbero ai veneti di Mandorlini una tranquilla salvezza. Tranquilla sì, anche se non proprio economica. di Valerio Felletti

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