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Juventus, dopo la sconfitta in finale di Champions League la pioggia di addii: una squadra (già) da ricostruire

Andrea Tempestini
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La finale di Champions è già acqua passata, la sconfitta contro il Barcellona è amara. Ma, come detto, è già il passato. E la Juve guarda al futuro. Anzi, è costretta a guardare al futuro, perché la squadra verrà rivoluzionata e deve essere sostanzialmente ricostruita. Si parte da due nomi "da novanta", quelli di Andrea Pirlo e Tevez. Resteranno? Difficile. Le lacrime del primo al termine del match di Berlino "puzzavano" di addio: le sirene a stelle e strisce, è arcinoto, suonano da tempo. Il secondo, Carlitos, dovrebbe parimenti andarsene, o per tornare al suo Boca Juniors, oppure per andare al Psg, pronto a ricoprirlo d'oro. E non è finita: in partenza ci sarebbero anche Pogba e Vidal. Niente di sicuro, ma è possibile (anzi, probabile) che se ne vadano (e perdere Pogba sarebbe un "affare" davvero complesso, ma sulle sue tracce ci sono tutti i top-club del mondo). Da par suo, Allegri non vorrebbe perdere nessuno dei due, ma in caso di offerte (pesanti) la società scavalcherebbe il mister nelle decisioni. Infine Llorente: molto probabile che lasci Torino. Squdra, dunque, da ricostruire. Marotta è già al lavoro: per Dybala e Khedira gli affari sono già stati chiusi. Ora gli obiettivi sono Witsel, Nainggolan e Allan. Quindi rientreranno dai prestiti Rugani e Berardi. Infine, sullo sfondo, restano Cavani e Benatia. Certo, il mercato è ancora tutto da fare, ma per la Juve, dopo la finale di Champions, il futuro sembra un po' meno roseo.

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