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Platini favorito per la Fifa, ma è l'erede smemorato di Blatter

Matteo Legnani
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"Quando Sepp Blatter ha pagato una tangente di 5 milioni di euro alla Federcalcio irlandese per evitare strascichi legali (la Francia si era assicurata la qualificazione ai Mondiali grazie a un clamoroso fallo di mano di Thierry Henry), dov'era Michel Platini?" Se lo chiede, sul Corriere della Sera, Aldo Grasso, in un articolo dedicato all'ex giocatore di Francia e Juve, oggi tra i favoriti per la successione a Blatter alla testa della Fifa. Possibile che "le roy" fosse all'oscuro di tutto? "Platini è stato un calciatore immenso, ma come dirigente sportivo sembra il figlioccio di Blatter. Dov'era quando Maradona gridava ai quattro venti che la Fifa è un covo del malaffare? Era nell'esecutivo della Fifa, vicepresidente. Che non sospettasse nulla?" si chiede Grasso. Recentemente Le Monde , rievocando discussi trascorsi dirigenziali di Platini, ha scritto: "Platini si è formato al fianco di Blatter, quell'animale politico che si credeva fosse invincibile... In quanto a pragmatismo politico, non ha molto da invidiare al suo vecchio mentore".

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