Erick Thohir: "Basta posticipi della Serie A, in Asia non li guarda nessuno"
Basta coi posticipi serrali della Serie A. Causano stadi vuoti, un prodotto scadente e non vanno bene per i mercati asiatici, che sarebbero gli unici in grado di ridare slancio, tanto in termini di diritti televisivi quanto in termini di merchandising, al nostro calcio sempre più povero e provinciale. A dire tutto ciò è, in una intervista alla Reuters, Mike Bolinbroke, l'uomo che a Milano è il braccio operativo del presidente interista Erick Thohir. Bolinbroke e Thohir, ovviamente, hanno interesse a che il "prodotto Inter" abbia il maggior successo possibile, in termini di visibilità, sui mercati televisivi asiatici. Il magnate indonesiano, infatti, ha comprato la società di via Turati per la sua grande passione per il calcio, ma anche per avere un ritorno in termini di immagine e business laddove opera con le sue società, ovvero in Asia. Ma da questo punto di vista, i posticipi della serie A fissati alle 20.45, sono un pugno in un occhio. L'Inter, le sue partite più importanti come quelle contro la Juve, il Milan, il Napoli, la Roma, le gioca tutte a quell'ora. Quando in Asia è notte fonda. E solo pochi appassionati sono disposti a privarsi del sonno per seguire i nerazzurri. Bolinbroke, però, ne fa un discorso più generale di prodotto: "I posticipi sono un disastro per la Serie A. Gli stadi sono regolarmente mezzi vuoti, perchè sopratutto la domenica sera i bambini allo stadio non ci vanno e se non ci vanno loro non ci vanno nemmeno gli adulti. Mostrare in tv stadi mezzi vuoti è il peggior biglietto da visita per una lega calcistica. Non a caso, sia la Premier League sia la Bundesliga, non hanno partite fissate alle 20.45".