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Sinisa-Cav, la soffiata di Sconcerti: "La vera ragione per cui litigavano"

gianluca santo
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La storia d'amore (forse mai sbocciato) tra Sinisa Mihajlovic e il Milan è definitivamente finita. Un amore che probabilmente non è mai decollato, per diversi motivi, soprattutto "a causa" di Silvio Berlusconi. Sulla rottura, dalle colonne del Corriere della Sera, ha fatto il punto Mario Sconcerti. Coesistenza - Secondo la firma Berlusconi e Sinisa sono due uomini che destinati a non poter coesistere e convivere. Mihajlovic, dice Sconcerti, è un capobranco, che vuole squadre aggressive senza dare un'idea profonda di gioco. Capace di tirare fuori il meglio dal singolo, è un allenatore che può essere definito tattico ma non stratega (stratega che, al contrario, vorrebbe il Cav). Negli ultimi allenatori il presidente non ha trovato quello che stava cercando: "Berlusconi oggi cerca da un mister la differenza che non trova più in se stesso, senza aver abbandonato la certezza di essere il più grande intenditore di gioco. Berlusconi vede un valore nel Milan che adesso non c'è e cerca giovani tecnici che ne assecondino l'illusione".  Ultime uscite - Non è bastata la partita con la Juve, dove si è visto un Milan arrembante, a salvare Sinisa: "La qualità e nella media, non nelle eccezioni". La partita di San Siro è stata un chiaro esempio della condizione attuale del Milan. Nonostante le tante occasioni create, è emersa in tutto il suo essere la differenza qualitativa con la Juve, troppo superiore in un finale di partita in cui sono usciti i veri valori. Criticare eccessivamente il lavoro di Miha è sbagliato, ma non è esente da colpe e il suo campionato è stato buono per gli uomini a disposizione ma non eccezionale, sempre secondo Sconcerti.  Futuro - Si parla ormai da tempo di quello che accadrà nei prossimi mesi. Berlusconi ha più volte sottolineato di volere un Milan giovane e italiano, ma questa è forse il modo più difficile per tornare a vincere. E lo ricorda lo stesso Sconcerti: "Giovane non è solo sinonimo di qualità, semmai d'inesperienza e soprattutto di attesa". Serve un progetto a lungo termine ed importanti investimenti per mettere le mani su giocatori all'altezza della storia del Milan e delle aspettative di Berlusconi. 

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