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Fucili a pompa contro i calciatori: follia degli agenti in Libertadores

Belo Horizonte, al termine del match tra Atletico Mineiro e Arsenal Sarandì la polizia entra in campo e minaccia i giocatori con le armi da fuoco

Andrea Tempestini
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  La polveriera del calcio sudamericano si arricchisce di un nuovo, incredibile, episodio avvenuto al termine di una partita di Coppa Libertadores. A Belo Horizonte, al termine del match tra Atletico Mineiro e Arsenal Sarandì, gli agenti di polizia brasiliani sono scesi in campo puntando i fucili contro i giocatori argentini. La squadra verdeoro, trascinata da una doppietta dell'ex rossonero Ronaldinho, si è imposta per 5-2. Al triplice fischio finale è esplosa la rabbia degli argentini, che già durante l'intervallo tra primo e secondo tempo avevano dato in escandescenze.    Libertadores, fucili puntati contro i giocatori Guarda il video su Liberotv   Fucili puntati - A quel punto, per sedare la rissa in campo, le forze dell'ordine sono entrate sul rettangolo di gioco per difendere l'arbitro e i guardalinee. I giocatori, per tutta risposta, si sono scagliati contro le forze dell'ordine, un calciatore ha colpito un agente con una pallonata, un secondo invece con un calcio ha fatto cadere la radio a un poliziotto. Così, mentre la situazione degenerava, la polizia militare brasiliana si è riorganizzata in campo, in assetto antisommossa. Indossati gli elmetti, con gli scudi in difesa, alcuni degli agenti hanno puntato i fucili a pompa contro gli atleti argentini. Soltanto in quel momento è tornata una relativa calma. Giocatori arrestati - Dopo la bagarre, il tenente colonnello Cicero Nunes, in un'intervista al portale Globo ha difeso l'operato degli agenti: "Chiederemo alle televisioni le immagini per individuare gli autori delle violenze, stileremo un rapporto". Nunes non scherzava: poco dopo, infatti, quattro giocatori della squadra argentina sono stati arrestati e poi interrogati. Ora i giocatori dovranno rispondere delle aggressioni agli agenti di polizia. L'episodio di Belo Horizonte non è un caso isolato in Sudamerica: lo scorso dicembre, a San Paolo, nella finale della Copa Sudamericana tra i brasiliani padroni di casa e gli argentini del Tigre, per calmare i giocatori della squadra ospite gli agenti avevano estratto le armi da fuoco.   

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