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Luciano Moggi: "Il var, ma comanda ancora l'arbitro?"

Andrea Tempestini
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Alla prima chiamata rispondono «presente» tutte le migliori: vincono Juve, Inter, Napoli, Milan e Roma. Mancano all'appello soprattutto la Lazio (che all'Olimpico non riesce a prevalere sulla matricola Spal) e la Fiorentina, lontana ormai dall'élite. Fa il suo esordio il Var, per la tranquillità di tutti: ora dove non arriva l'arbitro c'è il robot e il giudizio va considerato inappellabile, anche per allontanare la nostra cultura del sospetto. Però… A Bologna, in Bologna-Torino, l'arbitro sbaglia grossolanamente, ma il Var non riesce a fargli cambiare decisione nonostante abbia dimostrato come la sua sia stata errata, a causa di un'altrettanto errata segnalazione dell'assistente per un fuorigioco inesistente. Il “mezzo” infatti mostra chiaramente come l'azione incriminata non sia viziata da offside (Belotti riceve palla dal bolognese Destro), per cui l'azione non andava interrotta e il gol di Berenguer non andava annullato (magari poteva valere 3 punti per il Toro). Considerando che il Var è stato messo a disposizione per correggere gli errori e mai come in questo caso ha dimostrato di saper assolvere a tale compito, deve essere attenzionato con cura dai fischietti e non può venirgli a mancare il consenso degli stessi, come in questa occasione e anche dopo il consulto. Perché, al contrario, dovremmo interrogarci veramente sul motivo della sua esistenza se l'arbitro può fare di testa sua e non ritenendo errori quelli che invece il Var considera tali. D'altra parte se il giudizio del Var fosse stato preponderante, Massa, preso atto dello sbaglio, doveva tornare sulle sue decisioni e convalidare il gol. Di conseguenza è anche lecito domandarsi chi abbia in mano il comando: il “mezzo” o l'arbitro? In Juve-Cagliari, l'arbitro Maresca dà invece ragione al Var e concede ai sardi il rigore prima negato. Devono essere gli arbitri a prendere atto di quanto il mezzo detta, magari cercando di uniformare i propri comportamenti troppo diversi tra Massa e Maresca. Nonostante il Var, la Juve inizia battendo 3-0 il Cagliari (aveva finito 3-0 col Crotone) e sembra risorgere il calcio meneghino. Impressiona l'Inter di Spalletti che infligge un secco 3-0 alla Fiorentina: prestazione eccellente del duo Icardi-Perisic in una squadra che sembra rinata sotto il profilo agonistico con l'argentino già in forma per la classifica cannonieri. Bene il Milan, 3-0 in trasferta al volitivo ma inferiore Crotone, anche per l'espulsione dopo 3' di Ceccherini. Montella vede ancora segnare Cutrone (classe '98) che si avvia ad essere una sorpresa del campionato. Tris del Napoli in risposta alla Juve in casa del Verona: calcio spettacolo e lotta a distanza coi bianconeri già cominciata. Pochissimi i cambiamenti fra le due contendenti, rivolti più all'infoltimento della panca con giocatori di qualità. Vince la Roma a Bergamo con una punizione del furbo Kolarov che trova impreparata difesa e portiere atalantini.Non una grande prestazione giallorossa, su un campo peraltro difficile, ma dopo le cessioni di Salah e Rudiger c'è la sensazione di un passo indietro. A 86 anni si è spento l'avvocato Guido Rossi, ex consigliere dell'Inter di Moratti e commissario Figc per Calciopoli: fu quello che dette all'Inter lo scudetto tolto alla Juve senza tener conto dei passaporti falsi e delle motivazioni del processo sportivo che sentenziava: «Campionato regolare, nessuna partita alterata». Alla famiglia le nostre condoglianze. di Luciano Moggi

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