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"Non voglio punirlo": Prandelli convoca Balotelli per le sfide con Danimarca e Armenia

Cesare Prandelli e Mario Balotelli

SuperMario ci sarà con Danimarca e Armenia: perdonate le 4 giornate di squalifica in campionato. Ma per Osvaldo non fu così semplice...

Roberto Procaccini
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Non ci sarà "un'ulteriore punizione": il ct Cesare Prandelli convoca Mario Balotelli per il doppio impegno della nazionale contro Danimarca e Armenia. Non era scontato: stando al codice etico che il mister bergamasco ha imposto all'Italia del calcio, le intemperanze con le quali SuperMario si è procurato 3 giornate di squalifica in campionato potevano costargli l'esclusione dalla nazionale. Ma Prandelli ha voluto soprassedere: "Balotelli ha scontato la squalifica - ha detto ai microfoni di Tg1 -, non convocarlo sarebbe una punizione aggiuntiva alla punizione". Agli occhi del ct, Balotelli ha espiato (e per di più: "Il Milan è stato esemplare nel non fare ricorso") e quindi può tornare a giocare con la nazionale. Ma 'sto codice etico? - In alcuni siti di tifosi Prandelli s'è meritato il nomignolo di "veltroniano". Sia perché buonista, sia perché ondivago con il suo "ma anche". Già, perché convocare il potente attaccante del Milan è certamente una scelta condivisibile e di buon senso. Ma l'applicazione del codice etico (una sorta di regolamento che sancisce i comportamenti consoni o meno agli appartenenti alla nazionale) continua a essere intermittente. Balotelli a questo giro viene graziato (come già è successo in passato). Ma Pablo Daniel Osvaldo lo scorso giugno non partecipò alla Confederation's Cup per un tweet contro l'allora allenatore giallorosso Aurelio Andreazzoli.  Di caso in caso - Il posto di Gigi Buffon, portiere della Juve, non è stato messo in dubbio neanche quando il numero 1 si è reso interprete di dichiarazioni non proprio etiche ("Meglio due feriti che un morto", a proposito delle partite apparecchiate, o "Se avessi visto che il gol di Muntari era dentro, non l'avrei detto" dopo un infuocato Milan-Juve). Daniele Criscito, difensore in forza al club russo dello Zenit di San Pietrourgo, fu invece espulso dal pre-ritiro in vista degli Europei 2012 per il semplice coinvolgimento nelle indagini sul calcioscommesse. Insomma, il codice etico c'è, ma l'impressione è che Prandelli (che l'ha fortemente voluto), quando si tratta dei suoi titolarissimi, lo applichi con maggiore parsimonia.

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