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Napoli scatenato, torna primo. Tris e show contro il Torino: Hamsik epocale, superato Maradona

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Giovanni Ruggiero
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Dopo lo stop con la Juventus e il pareggio interno con la Fiorentina il Napoli ritrova i tre punti, il proprio gioco e soprattutto il primato in classifica - approfittando del tonfo interno dell'Inter con l'Udinese - battendo 3-1 in trasferta un Torino troppo leggero e distratto nei primi 45': i granata fanno così un evidente netto passo indietro rispetto alla preziosa vittoria di lunedì scorso contro la Lazio dando l'impressione di essere ancora alla ricerca della continuità necessaria per puntare a un posto in Europa. La squadra di Sarri, agevolata anche dal vantaggio immediato di Koulibaly su palla inattiva, rispolvera invece le vecchie geometrie di un tempo e risolve la pratica in mezz'ora grazie agli acuti di Zielinski, che non ha fatto rimpiangere Insigne, e di Hamsik, che ha calato il tris eguagliando il record di Maradona con 115 reti con la maglia dei partenopei, a completare una serata perfetta per il Napoli. Sarri recupera Insigne ma non lo rischia facendolo partire dalla panchina. C'è ancora Zielinski nel tridente completato da Mertens e Callejon. Per il resto formazione confermata con Hysaj e Mario Rui sugli esterni, Albiol e Koulibaly al centro della difesa. A centrocampo spazio a Jorginho, Allan e Hamsik. Dalla parte opposta Mihajlovic schiera a sorpresa in mezzo al campo Valdifiori, davanti -dopo il gol con la Lazio - ancora fiducia a Berenguer insieme a Belotti e Iago Falquè: Niang e Ljajic si accomodano in panchina. Qualsiasi tipo di preparazione tattica alla partita salta per aria dopo appena tre minuti. Sugli sviluppi di un calcio d'angolo Allan prolunga per Koulibaly per cui è un gioco da ragazzi da due passi battere di testa l'incolpevole Sirigu. Costretto da subito ad inseguire il Toro fa il gioco del Napoli, che si esalta negli spazi che i granata sono costretti a concedere. Al 14' Mertens si allarga sulla destra e 'scherzà Burdisso, ma il suo diagonale finisce di un soffio sul fondo. Dieci minuti più tardi gli ospiti raddoppiano: Jorginho verticalizza per Zielinski, De Silvestri si concede una distrazione fatale tenendo in gioco il polacco che si invola solo davanti al portiere e sigla il 2-0. Neanche il tempo di riorganizzarsi che per il Toro cala la notte. Jorginho al 30' illumina per Mertens, che attira su di sé un paio di difensori e in un fazzoletto regala un cioccolatino ad Hamsik. Lo slovacco non lascia scampo a Sirigu e cala il tris, che gli permette di eguagliare il numero di gol (115) realizzati da un certo Diego Armando Maradona. I fantasmi dello 0-5 dell'anno scorso si materializzano nella mente dei calciatori granata, che in chiusura di frazione però hanno un sussulto d'orgoglio con Baselli, che manca di lucidità al momento di concludere vanificando l'ottimo taglio e il preciso suggerimento di Iago Falquè, l'unica nota lieta di un primo tempo da film degli orrori per i padroni di casa. Nella ripresa Mihajlovic aumenta subito il peso specifico del proprio attacco inserendo Ljajic al posto dell'evanescente Valdifiori. È però ancora il Napoli ad andare vicino al poker, a turno con Hamsik, Mertens e Zielinski. Come spesso accade del calcio i tanti errori sotto porta vengono pagati alla prima occasione dalla parte opposta: Ljajic crea scompiglio nell'area di rigore partenopea, la palla finisce a Belotti che rompe un lungo digiuno che durava dal 20 settembre scorso e accorcia le distanze con un rasoterra non potente ma angolato che beffa Reina. La rete del 'Gallò dà la scossa ai granata: Molinaro con uno splendido salvataggio nega il possibile poker di Allan, dall'altro lato Reina disinnesca la conclusione di Iago Falque e poco dopo può solo osservare la velenosa punizione di Ljajic finire fuori di un soffio. La reazione veemente del Toro non scompone il Napoli, che continua a macinare il proprio gioco e a sfiorare ancora il poker: Callejon si vede annullare un gol per fuorigioco sul solito asse con Insigne, buttato nella mischia da Sarri nel finale. Poi è Mertens a divorarsi il 4-1 da due passi a centro area sullo strappo dell'imprendibile Allan. A dieci minuti dal termine il Torino perde Ljajic per un problema muscolare ed è costretto a chiudere in inferiorità numerica per aver già effettuato tutti i cambi. Il Napoli ha vita facile così nel gestire le ultime sfuriate fino al triplice fischio finale che sancisce il ritorno in testa alla classifica.

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