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Tutti li africani delle nevi, ecco pure Eritrea e Nigeria: le Olimpiadi senza precedenti

Andrea Tempestini
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Nel 1960 il Sud Africa fu il primo paese africano a partecipare alle Olimpiadi invernali di Squaw Valley, negli USA. Uno stupore per molti, nonostante la squadra fosse interamente bianca, visto il regime vigente di apartheid. A 50 anni da quella prima volta, i giochi di Pyeongchang si preannunciano come le Olimpiadi invernali con più nazioni africane. Dal '60 a oggi infatti sono 15 le delegazioni africane ad aver preso parte ai Giochi, ma quest'anno gli atleti provenienti da terre tradizionalmente lontane da sci, bob e mazze da hockey parteciperanno in un numero mai così alto: 13 atleti in rappresentanza di 8 paesi, ovvero Nigeria, Eritrea (entrambe all'esordio entrambe), Marocco, Kenya, Madagascar, Ghana, Togo e Sudafrica. Tra le nazioni e gli atleti presenti, tanti aneddoti e storie, come quella della nazionale femminile di bob della Nigeria, arrivata ai giochi grazie a un crowdfunding che ha permesso alle ragazze di allenarsi e comprare l'attrezzatura; oppure quella di Akwasi Frimpong , primo ghanese a gareggiare nello skeleton; o quella di Mialitiana Clerc e Sabrina Simader, prime donne a rappresentare rispettivamente il Madagascar e il Kenya. In realtà la Simader, sciatrice diciannovenne, ha praticamente sempre vissuto in Austria ma ha scelto di gareggiare per la bandiera delle sue origini, quella kenyota. Ora c'è un solo record da battere, quello di diventare il primo atleta africano a portare a casa una medaglia. Sarà la volta buona? di Silvia Galbiati

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