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Gigio Donnarumma, grazie alle sue papere il Milan ha perso 11 punti

Gino Coala
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Avevano capito tutto quelli della rivista Topolino, che lo avevano trasformato nel - profetico - Paperumma. E mentre la società compatta lo difende dando la colpa dei suoi errori al mercato, si può dire che non avevano sbagliato nemmeno i tifosi del Milan Club Polonia nel soprannominarlo Dollarumma in pieno braccio di ferro sul rinnovo tra risse verbali, conferenze stampa improvvisati e profili social misteriosamente hackerati. Leggi anche: Voi vorreste Donnarumma portiere della vostra squadra? Da allora, Gigio Donnarumma ha messo sei milioni in più nel conto in banca, mentre sul campo passava da erede di Buffon a uno stato di imbarazzante mediocrità. Il calcio non è una scienza esatta e, quindi, è complicato quantificare i punti persi dai rossoneri a causa del suo portiere: possiamo dire che sono 11 - come quelli che li separano dalla Lazio quarta -, forse qualcuno in più. Di sicuro, il Diavolo in un' annata così delicata avrebbe avuto bisogno di ben altro dal suo numero 99. Il ragazzo ha solo 19 anni, ma ha dimostrato di valere molto di più nelle sue prime uscite spensierate. Di quel baby fenomeno s' è visto davvero poco quest' anno: il riflesso al 90' col Napoli e i rigori contro la Lazio nella semifinale di Coppa Italia, per esempio. Almeno sei-sette partite, invece, sono state influenzate in negativo dal numero 99 rossonero, scaricato dai propri tifosi a Bergamo dopo l' errore dell' 1-1 allo scadere. Masiello colpisce da vicino, però l' intervento del portiere è scomposto: un altro Gigio probabilmente avrebbe salvato il risultato e mandato il Diavolo ai gironi di Europa League, evitando gli ultimi 90' di passione con la Fiorentina. Mentre quello di oggi è purtroppo molto simile a quello dell' andata, quando Donnarumma pasticciò sul colpo di testa di Caldara regalando a Cristante il vantaggio (0-2 il risultato). I guai, però, erano cominciati già ad agosto, con una palla assassina servita a Kessie da cui era nato il momentaneo pari di Joao Pedro contro il Cagliari. Una sciocchezza passata sotto silenzio grazie ai tre punti (come la dormita su Barella al ritorno). Le vittorie avevano fatto passare sotto silenzio anche alcune uscite inguardabili in Europa League, come quelle contro Rijeka e con l' Austria Vienna, nell' azione dell' autogol di Bonucci (ruoli invertiti in Udinese-Milan 1-1, errore del capitano e tocco del portiere del portiere). I primi rimpianti arrivano con la Roma: Dzeko lo infila con un tiro non irresistibile, Florenzi fa 0-2 raccogliendo una sua respinta corta indirizzata al centro dell' area. Non bene nemmeno a Napoli, con Zielinski che lo batte sotto le gambe. Se si è parlato a lungo delle due papere in finale di Coppa Italia, anche in campionato la Juventus ha portato solo figuracce: a San Siro Higuain segna sul suo palo (proprio come Birsa tre giorni prima in Chievo-Milan), mentre allo Stadium Gigio si fa ingannare da un rimbalzo sul tiro del vantaggio di Dybala. Appena due settimane prima era arrivata l' altra figuraccia in Eurovisione contro l' Arsenal, quella sulla conclusione di Xhaka. Da lì il ragazzo non si è più ripreso, contribuendo ad affossare le speranze Champions del Diavolo: la dormita sul vantaggio di Politano e l' uscita a farfalle su De Silvestri sono costate il doppio 1-1 contro Sassuolo e Torino. Persino in una giornata serena contro il Verona, Gigio è riuscito a macchiarsi di un' indecisione spalancando la porta alla rete della bandiera di Lee. A tutto questo, si aggiunge persino la beffa del 2-2 di Benevento. Un miracolo del collega Brignoli, certo, ma che non si sarebbe mai realizzato se Donnarumma non avesse servito a Puscas la palla del primo pareggio con la solita respinta centrale. di Francesco Perugini

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