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Mancini: "Non sono un mago, serve tempo"

Calcio

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Firenze, 24 mag. - (AdnKronos) - "Non sono un mago, non ho la bacchetta magica per risolvere tutto in una partita, ci vuole tempo". Lo dice il nuovo ct azzurro Roberto Mancini dopo il primo allenamento della Nazionale a Coverciano sotto la sua guida. "Negli anni precedenti i talenti erano talmente tanti e tutti insieme che c'era un'abbondanza incredibile, ma io resto fiducioso perché penso che questi giocatori con un po' di tempo possano diventare bravi e darci tanto, bisogna solo dargli fiducia. Molti di loro sono alle prime esperienze e non hanno giocato le coppe europee, che aiutano a crescere. E' chiaro che il lavoro sarà un po' più faticoso rispetto al passato, ma la Nazionale è sempre riuscita a migliorare i giocatori e le vittorie sono arrivate quando nessuno se le aspettava", sottolinea Mancini, che in ogni caso vuole iniziare col piede giusto la sua avventura sulla panchina dell'Italia: "Dobbiamo vincere, siamo l'Italia e nonostante le difficoltà bisogna vincere. Non conta che siano amichevoli, dobbiamo fare sempre del nostro meglio e vincere sempre". BUFFON - "Con Gigi ho parlato al telefono, mi ha spiegato la sua intenzione, vuol continuare a giocare. Tutti quelli che giocheranno e si dimostreranno i migliori possono essere chiamati in Nazionale" dice il neo ct parlando di Gigi Buffon, che dopo il suo addio alla Juventus potrebbe continuare a giocare. Per il 40enne portiere si parla di un possibile approdo al Paris Saint Germain. "Tutti i giocatori, Buffon come anche De Rossi, se saranno in condizione potranno giocare in Nazionale", aggiunge Mancini allargando il discorso al romanista escluso dalla prima lista dei convocati. "Sono tutti convocabili, la porta non è chiusa per nessuno - rimarca - Ci saranno partite importanti e chi sta giocando ad alto livello perché non potrebbe giocare in Nazionale? Poi è chiaro che dobbiamo anche lavorare sul futuro e portare giocatori potenzialmente con qualità". BALOTELLI - Mancini ha "molta fiducia" in Mario Balotelli. "Questa deve essere una squadra che unirà in un momento di difficoltà del nostro movimento calcistico, vista la mancata qualificazione ai Mondiali. Poi Mario è un caso particolare - dice il neo ct azzurro - da giovane era già un grande giocatore e poi magari non ha mantenuto quello che ci si aspettava all'inizio. Dipenderà molto da lui, ma io ho molta fiducia. Negli ultimi anni ha fatto bene, ma un giocatore in Nazionale deve riuscire a fare di più e dare sempre il massimo". E aggiunge: "Non abbiamo avuto ancora tempo di parlare ma lo faremo in questi giorni. L'ultima volta ci eravamo visti quattro anni fa, sarà diventato anche un po' più maturo, ora ha due bimbi e penso che questo aiuti". PORTIERI - Quanto al prossimo portiere della Nazionale, "non c'è il titolare, devo conoscerli bene. Finora li ho visti giocare solo in tv. Manca anche qualcun altro perché infortunato, oppure che non sta bene e magari chiameremo prossimamente" afferma il neo ct azzurro. "Ora giocheremo tre partite e giocheranno tutti e tre", aggiunge riferendosi a Perin, Donnarumma e Sirigu.

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