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Gian Piero ventura, a Che Tempo che fa da Fazio il suo vergognoso piagnisteo

Matteo Legnani
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Un piagnisteo inenarrabile. Da parte di uno che  dovrebbe, forse solo tacere. Ma in tv c'è Fabio Fazio, uno che riuscirebbe a tirarsi le martellate sulle dita anche se andasse in diretta da solo. E così, il Tafazzi del piccolo schermo ieri sera ha ospitato in studio l'ex c.t. della Nazionale Gian Piero ventura. Forse, ma ci sono i politici da considerare, l'uomo più odiato d'Italia delle ultime settimane. Poi si capisce perchè gli ascolti di Che Tempo Che fa siano stati tutt'altro che esaltanti. Perchè quello di Ventura è stato un j'accuse e uno scaricabarile vergognoso, che deve aver irritato persino il più irriducibile dei suoi estimatori (ammesso che ve ne siano). Ecco alcuni estratti di quel che ha detto su Rai1, come riportati da dagospia.com: "Sono stato un capro espiatorio, il simbolo di tutto quello che non andava nel calcio italiano". "Quando ho accettato di fare il c.t., Marcello Lippi doveva essere direttore tecnico a mia tutela e supporto. Abbiamo detto sì insieme, ma il giorno dopo lui non c'era più per un cavillo regolamentare (l'incompatibilità col ruolo di procuratore del figlio Davide, ndr) e io mi sono ritrovato da solo in un ruolo che non conoscevo. Ho svolto il doppio incarico per un anno, e quando finalmente il presidente Tavecchio doveva ufficializzare la mia nomina anche a direttore tecnico ha cambiato idea, facendo un altro nome e delegittimandomi". "Ma la mia voglia di Nazionale mi ha convinto a restare: eravamo imbattuti in quel momento e sono rimasto. Lo considero uno dei miei tanti errori, commessi nei miei 16 mesi da c.t. Dopo la Spagna ho sbagliato anche scelte tecniche, anche se in quel contesto di delegittimazione le scelte erano conseguenza del clima. Ho sbagliato a non dimettermi dopo la partita con Israele: dopo 10' lo stadio fischiava e se i tifosi fischiano in una partita di qualificazione al Mondiale è evidente che qualcosa non va. Mi sono dimesso la partita dopo, contro la Macedonia". "Ho detto ai dirigenti che non era possibile continuare, che era più giusto prendere qualcuno che portasse serenità ad una squadra con tanti giovani appena arrivati in Nazionale. Ma le dimissioni non sono state accettate. Avevo già detto al mio staff che dopo la Svezia, anche in caso di qualificazione, non sarei mai andato al Mondiale per il bene della Nazionale. Avevo anche già organizzato la conferenza stampa...". Leggi anche: Lascia gli italiani senza Mondiali e lui... dove è stato avvistato Gian Piero Ventura (beato lui) / Guarda

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