Pedrosa: "A Montmelò mi sento a casa e darò il massimo"
Roma, 10 giu. (AdnKronos) - L'addio alla Honda a fine stagione è ufficiale, ma il futuro può attendere almeno un'altra gara. Dani Pedrosa vuole chiudere in bellezza con il team nel quale ha militato per tutta la sua carriera e, dopo il difficile weekend del Mugello, punta al Gran Premio della Catalogna per il riscatto. Il 32enne spagnolo romperà il silenzio sul suo futuro solo nel weekend di Montmelò, ma ora la sua testa è tutta sulla gara. "Il modo migliore per pianificare il futuro è concentrarsi sul presente perché questo può aprire nuove opportunità", dice Pedrosa in un'intervista all'Adnkronos. "A Barcellona poi mi sento a casa, anche se ormai vivo in Svizzera da molti anni. Tutti i piloti spagnoli qui hanno la motivazione extra del pubblico, che è sempre emozionante. Su questo circuito io ho sempre ottenuto grandi risultati e sicuramente anche questa volta farò del mio meglio per recuperare le sensazioni positive sulla moto e spingere al massimo. Poi vedremo dove sarò alla fine della gara", spiega ancora il pilota di Sabadell, reduce dal ritiro nel Gp d'Italia. Proprio dopo la gara del Mugello, la Honda ha ufficializzato il divorzio da Pedrosa dopo 18 anni e la decisione di puntare su Jorge Lorenzo per un nuovo dream team spagnolo a partire dalla prossima stagione. Nell'album dei ricordi del veterano della HRC restano momenti indimenticabili: le 31 vittorie in MotoGp, dove ha chiuso per tre volte il campionato al secondo posto, ma soprattutto gli exploit nelle serie minori. "E' difficile scegliere il momento migliore, ma il mio primo titolo iridato in 125 è stato davvero speciale", racconta Pedrosa, campione nel mondo nel 2003 e anche nelle due stagioni successive in 250. "Ci sono stati anche i momenti brutti e da questi io cerco di imparare, perché molto spesso ti rendono più forte una volta che li hai superati. In ogni caso i momenti più brutti sono quando un pilota muore, una tragedia che purtroppo è accaduta più volte negli ultimi anni". Pedrosa non si esprime sul modo di correre del suo compagno di squadra Marc Marquez ("Posso parlare solo di me e del mio modo di guidare, che cerco di fare sempre al meglio") né su quale pilota del Motomondiale sia stato il più grande di tutti i tempi ("Domanda complicata, ci sono stati tanti fuoriclasse in tempi diversi e non potrei sceglierne solo uno"). Ma dopo avere provato una monoposto da Formula 1 con la Red Bull a Zeltweg non si sottrae da una riflessione sulla decisione dei nuovi proprietari del Circus di Liberty Media di rinunciare alle 'ombrelline' sulla griglia di partenza. "Stiamo rendendo le cose troppo complicate quando non lo sono -sottolinea il driver iberico-. Il lavoro svolto dalle grid girl è assolutamente da rispettare, come qualsiasi altro lavoro".