Milan, il cinese è ancora Li. L'ultimo clamoroso ribaltone: altro che Elliot, tra poche ore...
Ancora 24 ore. È quello che è riuscito a spuntare Yonghong Li da Elliott. Se entro oggi l' ormai ex patron del Milan non rimborserà il fondo americano dei 412 milioni che gli sono stati anticipati per l' acquisto prima e la gestione del club poi, non avrà altre chance per rientrare dei suoi capitali. È l' ultimo colpo di scena di una saga che per i tifosi rossoneri sta diventando stucchevole. A furia di tira e molla il Milan ha iniziato la nuova stagione senza sapere chi è il proprietario (l' unica certezza è che non sarà più Li), se sarà impegnata nella prossima coppa Uefa e che squadra potrà scendere in campo (il mercato ovviamente è bloccato). La speranza è che da domani ci sia finalmente una schiarita e che si possa partire con un nuova era. CAMBIA IL CDA Ma veniamo ai fatti. Da ieri mattina la società di via Aldo Rossi è ufficialmente nelle mani di Elliott, il fondo Usa che nell' aprile del 2017 aveva prestato più di 300 milioni a Yonghong Li per rilevare il club da Silvio Berlusconi e che da ieri è impegnato nella procedura di escussione del pegno. In sostanza, visto che Li non ha rispettato uno degli accordi previsti nel contratto di prestito (mancato versamento di un aumento di capitale da 32 milioni) l' hedge fund si sta prendendo il bene posto a garanzia: cioè il Milan. Il primo atto è stato cambiare i consigli di amministrazione delle due società lussemburghesi che a cascata portano al Milan. Operazione completata ieri: non ci sono più gli uomini voluti dalla proprietà cinese e il loro posto è stato preso da altri consiglieri indicati dal fondo. Il passaggio decisivo, invece, si avrà con il trasferimento delle azioni e il cambiamento del consiglio di amministrazione del Milan stesso. Questione di 7-10 giorni. Tutto deciso quindi? Non proprio. Perché abbastanza a sorpresa Elliott ha concesso altre 24 ore di tempo all' uomo d' affari con il passaporto di Hong Kong. Se entro oggi mister Li verserà 412 milioni di euro (380 del prestito più interessi e commissioni varie e i 32 dell' aumento di capitale mancato) nelle casse del fondo Usa, allora potrà tenersi il Milan. Niente paura comunque. Li in ogni caso non sarà più il proprietario del club rossonero. L' ultima chance che ha sul tavolo è quella di chiudere la vendita con il proprietario russo del Monaco, Dmitrij Rybolovlev, che coprirebbe il suo debito, e si prenderebbe il Milan lasciandolo in minoranza. Ma le possibilità di successo dell' operazione sono davvero basse. Motivo? Difficile immaginare che le parti siano in grado di chiudere un preliminare senza che l' acquirente abbia fatto un accurato controllo dei conti (la due diligence). Ed è ancora più difficile immaginare che quello stesso acquirente possa anticipare più di 400 milioni in queste condizioni. GLI SCENARI Morale della favola: a meno di clamorosi e imprevedibili colpi di scena, che in quest' affare sono sempre dietro l' angolo, Elliott sarà il nuovo proprietario del Milan. E qui si aprono nuovi scenari? Che intenzione ha Paul Singer, fondatore di Elliott? Al momento non ha un acquirente pronto a subentrare e quindi l' ipotesi più probabile è che gestisca il club per un po'. Difficile dire per quanto tempo. In questo caso la prima sfida sarebbe al Tas che entro il 19 luglio deve decidere sull' esclusione del Milan dall' Europa. Riportare i rossoneri nelle coppe sarebbe un bel biglietto da visita verso i tifosi. di Tobia De Stefano