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Dazn, perché i dirigenti di Perform sapevano che lo streaming avrebbe fatto schifo

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Giovanni Ruggiero
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I dirigenti di Dazn sapevano che i mezzi a disposizione all'inizio della loro avventura in serie A erano limitati, anzi a dir poco inadeguati per offrire una qualità dello streaming delle partite quantomeno decente. Come riporta il Fatto quotidiano, i ritardi nella trasmissione, i blocchi continui durante le dirette e le relative imprecazioni lanciate dai circa 700 mila clienti italiani sono frutto prevedibilissimo dello scarso investimento sulla struttura che fornisce il servizio di Dazn. Legi anche: Dazn, problemi clamorosi per lo streaming: l'Antitrust apre un'indagine Il problema sta tutto nei server che Dazn utilizza per le tre partite di cui ha l'esclusiva in ogni giornata di serie A che dio manda in terra. Più fonti del settore avrebbero spiegato al Fatto che Perform, la multinazionale che controlla Dazn, ha attivato un "rapporto ordinario", vale a dire al risparmio, con Telecom, e una filiera di "cdn" Akamai, cioè i server per la consegna dei dati al cliente. Una struttura assolutamente incapace di sostenere il peso di tutti i clienti che si aspettano una qualità ad alta definizione: "Non c'è differenza - spiega una fonte che avrebbe trattato con gli ingegneri di Dazn - tra le gare su Dazn e una video live su Facebook di un utente qualunque".

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