L'Italia non vince mai. Mancini, altro passo falso: soltanto 1-1 con l'Ucraina
Sprazzi di una nuova Italia. La nazionale di Roberto Mancini non è andata oltre l'1-1 in amichevole contro l'Ucraina a Genova, ma per un'ora ha dimostrato una crescita sotto l'aspetto del gioco. Il gol di Bernardeschi, dopo almeno 5-6 occasioni mancate nel primo tempo, è sembrato il giusto coronamento ad una prestazione fin lì molto molto positiva. Poi, dopo il pareggio ucraino di Malinovskyj, è come se si sia spenta la luce e per almeno venti minuti gli Azzurri sono finiti in balia della squadra di Shevchenko che ha sfiorato anche il raddoppio. Note liete in casa Italia alcune trame di gioco costruite da Jorginho e Verratti, la crescita esponenziale di Bernardeschi e l'ottimo esordio di Barella. Da rivedere Chiesa, delude ancora Insigne che in azzurro continua a fare fatica e non riesce a ripetere le prestazioni con la maglia del Napoli. Nel finale esordio anche per Piccini del Valencia. Domenica per vincere in Polonia ed evitare una clamorosa retrocessione in Nations League servirà qualcosa in più. Mancini conferma il 4-3-3 per affrontare a Genova l'Ucraina di Andriy Shevchenko in amichevole. In porta c'è Donnarumma, in difesa il ct schiera Florenzi a destra, la coppia Bonucci-Chiellini in mezzo, Biraghi a sinistra; a centrocampo si rivede Verratti al fianco di Jorginho e dell'esordiente Barella del Cagliari; in attacco il tridente formato da Bernardeschi, Insigne e Chiesa. Nell'Ucraina di Sheva e Tassotti, occhi puntati sul centrocampista di origini brasiliane Marlos, Konoplyanka e Yaremchuk. Buon primo tempo dell'Italia per quanto riguarda il palleggio, meno per l'incisività sotto porta. Azzurri subito vicinissimi al gol due volte nei primi dieci minuti: prima è Bernardeschi ad impegnare Pyatov con un sinistro a giro dal limite, poi è Bonucci a costringere il portiere ucraino ad una grande parata dopo una girata volante su azione di calcio d'angolo. Italia padrona del campo, sempre pronta a verticalizzare per innescare la velocità del tridente offensivo. Così al 21' ancora Azzurri pericolosi con Chiesa che pesca Insigne in area, il tentativo di destro a giro dell'attaccante nepoletano termina a lato. Ci prova poi Barella dal limite, ma ancora Pyatov non si fa sorprendere. Poco prima della mezzora si fa vedere anche l'Ucraina, prima con un diagonale destro Konoplyanka parato a terra da Donnarumma e poi con un sinistro di Marlos deviato dalla difesa. Prima dell'intervallo, ancora Italia pericolosa con Chiesa prima e Insigne poi sempre fermati dal solito Pyatov. Al 43' tutto lo stadio si è fermato per un lungo e sentito applauso in memoria delle vittime del Ponte Morandi. Nel secondo tempo, nell'Ucraina resta negli spogliatoi Marlos sostituito da Tsyankov. Possibile che Shevchenko pensi già all'impegno di Nations League contro la Repubblica Ceca. L'Italia ha subito una grande occasione con una punizione da ottima posizione che Insigne calcia contro la barriera. Il gol è nell'aria e arriva meritato al 55' con un sinistro dal limite di Bernardeschi che Pyatov si lascia sfuggire colpevolmente. E dire che fino a quel momento il portiere ucraino era stato forse il migliore in campo fra i suoi. Proprio Bernardeschi viene poi sostituito da Immobile, mentre l'Ucraina prova a reagire con un destro di Yaremchuk che Donnarumma respinga in angolo. E dal tiro dalla bandierina la squadra di Shevchenko trova il pareggio con una girata in mischia di Malinovskyj, che sorprende il portiere azzurro. L'Italia accusa il colpo e rischia addirittura di farsi sorpassare quando ancora Malinovskyj colpisce la traversa su calcio di punizione. Brividi per Marassi anche su un sinistro dal limite di Tsygankov di un soffio al lato. Inutili nel finale gli ingressi anche di Berardi e Pellegrini per Insigne e Barella, un'Italia ormai disunita non riesce a sfondare l'attenta difesa ucraina rendendosi pericolosa solo con un tentativo di testa di Bonucci su calcio d'angolo.