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Il Napoli sfida Matteo Salvini: "Cori razzisti, noi ci fermiamo"

Davide Locano
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Il Napoli calcio contro Matteo Salvini. Una vera e propria sfida, quella lanciata al vicepremier che al termine dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive aveva manifestato la sua contrarietà alla sospensione delle gare in caso di cori razzisti. Per Salvini, infatti, è impossibile fare una distinzione tra i "buu" rivolti per esempio a Leonardo Bonucci al derby e quelli rivolti a Koulibaly nel match con l'Inter. Inoltre, con la sospensione delle partite - ragionava il ministro - si dava troppo potere agli ultras e a loro possibili ritorsioni contro i club. Leggi anche: Delirio-Gad Lerner: cori razzisti? Colpa di Salvini In questo contesto il Napoli ha lasciato filtrare "grande perplessità" per le frasi di Salvini, confermando la "linea illustrata da Carlo Ancelotti", che aveva annunciato uno stop dei giocatori in caso di ululati dagli spalti. Insomma, il club partenopeo è pronto ad azioni clamorose in caso di cori razzisti: fermarsi, fermare la partita. Misura, fa sapere il club, condivisa da Aurelio De Laurentiis, "che viene informato dal dibattito in questo periodo in cui è a Los Angeles per impegni cinematografici". La decisione di Ancelotti è maturata dopo il match incriminato con l'Inter, durante il quale Koulibaly era stato insultato per tutta la partita, fino all'espulsione.

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