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Non solo Mauro Icardi: da Higuain fino a Messi. Manager, parenti serpenti

Davide Locano
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Se una moglie-procuratrice come Wanda Nara per Mauro Icardi è una novità recente, è ormai consuetudine che i parenti dei calciatori si improvvisino agenti per curare gli affari dei loro consanguinei. Con buona pace delle società, costrette a trattare con figure persino più agguerriti dei professionisti. E c' è da scommettere che poco cambierà con il ritorno dell' albo degli agenti dal 2020. Cominciarono i fratelli Del Piero (Stefano) e Totti (Riccardo), al servizio rispettivamente di Alex e Francesco. Oggi c' è Nicolas Higuain, a Londra nel tentativo - per ora vano - di portare il fratello Gonzalo al Chelsea dal Milan. Più miti gli ex collaboratori dei rossoneri Kevin Menez e Manuel El Shaarawy, mentre a faticare doveva fare tanto lavoro extra Roberto De Assis per tenere buono il fratello Ronaldinho. Mariano Dybala aspetta in attesa di indicazioni sul futuro di Paulo dalla Juve. Sempre in bianconero, Claudio Chiellini non segue solo Giorgio ma tanti talenti toscani, mentre Pere Guardiola ha costruito una super scuderia grazie al più celebre fratello Pep (c' è anche Luis Suarez). Oggi, invece, il terrore dei catalani è la mamma di Adrien Rabiot. Dopo aver portato alla rottura del figlio con il Psg, il Barcellona era sicuro di aver raggiunto l' accordo per l' acquisto del centrocampista a parametro zero. I blaugrana, però, hanno scoperto che la signora Veronique continua a intrattenere rapporti con altri club importanti e sono infuriati. In quanto al tema genitori, al Milan ricordano ancora le manovre di papà Bosco Leite per portare Kakà al Real Madrid. Anche Messi si fa assistere dal padre: se i contratti non sono quasi mai un problema, lo è diventata per l' immagine di Leo il processo affrontato per evasione fiscale (il genitore si è assunto le colpe). Stessa scelta per Marchisio e Robben, ma con meno problemi. Capitolo a parte per i figli che si occupano dei genitori: è il caso di Davide Lippi e Pier Filippo Capello. Marcello e Fabio si fidano solo di loro. di Francesco Perugini

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