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Juventus-Milan, amuleto-Cristiano Ronaldo per la finale di Supercoppa: quando scende in campo...

Davide Locano
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Mentre Gonzalo Higuain, telefono alla mano e broncio in viso, passeggia nei pressi dell' hotel che ospita il Milan a Gedda per informarsi sulla trattativa con il Chelsea, Cristiano Ronaldo si prepara con il sorriso stampato in volto per la prima "finale" con la maglia della Juve. La differenza di umore tra i due giocatori simbolo è la cartina tornasole dei due club che si affrontano (alle 18.30, in diretta Rai 1) per la Supercoppa "italiana", nonostante venga celebrata in Arabia Saudita. Da un lato Gattuso deve improvvisarsi dirigente per misurare le precoci volontà di addio di Higuain e la sua disponibilità a giocare: il Pipita è così nervoso che si è fatta largo l' idea della panchina, con Cutrone al suo posto, ma la dirigenza preferisce l' impiego del Pipita considerando i dubbi sulla sua partenza. Dall' altro lato, Allegri si gode chi ha preso il posto di Higuain in squadra, ovvero Ronaldo, «che giocherà con Dybala più uno tra Bernardeschi e Douglas Costa», con questi ultimi spolverati in Coppa Italia. Leggi anche: Quanto vale Cristiano Ronaldo? La classifica e una grossa sorpresa «IL PIU' FORTE AL MONDO» La Supercoppa diventa così un crocevia che chiarisce, a chi ne avesse ancora bisogno, la differenza tra Higuain e Ronaldo: se il primo è a disagio di fronte alle difficoltà, il secondo rimane sereno a prescindere da ciò che gli accade. E ancora: se il Pipita spesso fallisce gli appuntamenti decisivi della sua carriera (vedi in Coppa America, al Mondiale, ma anche con il Napoli) lasciandosi divorare dall' ansia, Cristiano quando fiuta l' odore di un trofeo difficilmente fallisce. La Juve ha scelto quest' ultimo anche perché ha la capacità di esaltarsi nei momenti catartici: tra club e nazionale, CR7 ha disputato 26 finali, vincendone 19, per una probabilità di successo pari al 73%. Non ha fallito nemmeno una delle ultime dieci finali (l' ultima persa è la Supercoppa spagnola del 2014) e, nelle ultime sei con la maglia del Real Madrid, ha segnato sette gol, segno che la dimestichezza con l' atto decisivo è arrivata con il tempo: Cristiano ha imparato a gestire la tensione che le finali comportano, trovandosi sempre più a suo agio e sempre meno in dovere di essere decisivo, diventandolo naturalmente per manifesta superiorità. Come ha sottolineato Allegri, «Ronaldo ha portato qualcosa di diverso soprattutto in queste gare, perché è abituato a vincere ed è il più forte al mondo. È un valore aggiunto». La sfida al Milan è quindi una prova generale per Cristiano e, di conseguenza, per la nuova Juventus che, parola di Max, «punta a vincere tutto». MENTALITÀ VINCENTE Dunque pure la Supercoppa, l' unico trofeo nazionale sfuggito al dominio perché vinto dalla Lazio l' anno scorso e dai rossoneri in quello precedente. La squadra di Allegri ha abbassato la guardia nelle ultime due occasioni, finendo per perdere il trofeo e Ronaldo è arrivato per evitare che ciò accada: la sua mentalità vincente è visibile soprattutto nei momenti difficili o decisivi, come una finale. Solo vincendo si impara a vincere, quindi in vista della Champions, la Juve non può permettersi passi falsi, nemmeno quelli per cui non si dispererebbe, come appunto la Supercoppa. di Claudio Savelli

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