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Inter, addio a Erick Thohir: zero tituli, ma ha rimesso a posto i conti

Giovanni Ruggiero
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Erick Thohir, imprenditore indonesiano, è stato infine liquidato da mr Zhang. Il 31,05% delle azioni dell' FC Internazionale da lui possedute è passato ufficialmente nelle mani del fondo di investimento LionRock Capital, con sede a Hong Kong, con quest' ultimo che dovrebbe aver versato una cifra vicina ai 150 milioni di euro, e diventa il socio di minoranza del club. Di seguito la storia di Erick Thohir, 21° presidente dell' Inter). C' era una volta un curioso tizio indonesiano: Erick Thohir. Questo signore sbarca in Italia nel novembre del 2013 e dice: «Mi compro l' Inter». La gente non ci crede, ma succede per davvero. Rileva la gloriosa Fc Internazionale da Moratti Massimo, patron e presidente storico. La gente dice: «Oddio, questo qui non ci capisce nulla, povera Inter, con tutti i debiti che ha». E in effetti l' inizio non è dei migliori. Ericketto scende dall' aereo e la spara grossa: «Mi piace Ventola, mi piace anche De Boer». E ai tifosi vengono i birvidi. Ma Thohir non è fesso: paga il club una sciocchezza (circa 70 milioni), si accolla una montagna di debiti (quasi 200), chiede ed ottiene prestiti multi-milionari dalle banche con interessi mostruosi. E tutti a dire: «Moratti cacciava il suo grano! Questo qui chiede i prestiti!».  Lui lascia dire e intanto dà una prima sistemata ai conti e all' organizzazione interna. Stop al «dentro tutti», iniziano i tagli. La struttura viene snellita, si guarda al club più come a un' azienda che a una squadra di calcio e, infatti, i risultati sul campo non arrivano, ma quelli finanziari (parecchio importanti vista la situazione) sì: il debito in qualche modo si riduce, Thohir si accorda con l' Uefa per stilare un piano di rientro, nel frattempo lavora sotto traccia per trovare un compratore che possa fare quello che lui non può e non vuole fare, ovvero investire quattrini. In parallelo molti «colleghi» italiani lo prendono per il culo: Massimo Ferrero gli dà del «filippino», la signora Evelina Christillin lo definisce «Cicciobello a mandorla», Silvio Berlusconi dice «Moratti ha venduto a questo Thohir, io darò il Milan a chi ha capitali veri». Lui, Cicciobello, se ne fotte e va avanti per la sua strada. E la sua strada si chiama Zhang: il 6 giugno 2016 cede il 68,55% delle azioni e tra una balla e l' altra porta a casa una plusvalenza di circa 43 milioni (interessi sui prestiti compresi), oggi molla l' osso e ne mette in tasca altri 150 (plusvalenza 107). Totale: di calcio non ci capirà una mazzafionda, ma in quanto a «gestire aziende in crisi» e «far soldi» può dare lezioni a tutti. Fine. Erick Thohir qui in Italia non mancherà a nessuno e nessuno gli dirà grazie, ma una pacca sulla spalla per «meriti involontari» se la merita eccome: senza la sua «magia» oggi l' Inter non potrebbe ragionare su un futuro sereno. (Daniel Kar Keur Tseung, fondatore e ad del fondo LionRock e già socio di Suning, si presenta così: «Sosterrà pienamente l' obiettivo chiave del club per diventare una delle società migliori del mondo». Le premesse sono ottime. E non ha neppure citato Ventola). di Fabrizio Biasin

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