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Claudio Lotito, un tribunale per riassegnare tre scudetti in serie A: i casi sospetti

Gino Coala
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La Lazio punta allo scudetto, inseguita da Bologna, Genoa e Torino. Non è fantacalcio né un torneo di videogiochi, bensì il frutto dell' ultima iniziativa del presidente federale Gabriele Gravina. Nel lavoro frenetico per la riforma dei campionati e la lotta al razzismo, la Figc ha varato anche anche una commissione per discutere degli scudetti «contestati». Si tratta di vicende lontane nel tempo che però possono valere tanto per quattro società che, per puntare al tricolore di fronte allo strapotere della Juve, avrebbero bisogno di un' impresa in stile Leicester. LA GUERRA Il primo caso da rispolverare per il gruppo di lavoro federale - coordinato dal giornalista Matteo Marani - sarà quello del campionato 1915, una battaglia portata avanti dai tifosi della Lazio e condivisa dal club che potrebbe raggiungere a tavolino i rivali cittadini della Roma a quota tre scudetti. All' epoca non esisteva ancora il girone unico e i biancocelesti, primi del girone Centro, avrebbe dovuto sfidare la vincente del raggruppamento Sud (ma lo spareggio tra due formazioni napoletane non si disputò mai) e poi nella finalissima il Genoa che era in testa al Nord. Lo scoppio della Grande Guerra fermò tutto e, al termine del conflitto mondiale, il Consiglio federale assegnò di diritto il settimo trionfo al Grifone, padrone in quegli anni. Una decisione comprensibile per l' epoca, ma che oggi fa sperare in un ex aequo. A sua volta, il Genoa di Enrico Preziosi rivendica il campionato 1924/25, assegnato sul campo al Bologna che sconfisse l' Alba Roma nella solita scontata finale Nord-Sud. L' oggetto del contendere, però, è l' ultimo atto del girone settentrionale, la finale anticipata del torneo. INCIDENTI E VIOLENZE Tra incidenti e violenze servirono cinque partite per decretare le vincitrice tra liguri e felsinei, la squadra del gerarca fascista Leandro Arpinati che guidava la Figc. Dopo un doppio 1-2, il primo spareggio a Milano finì 2-2 con la rete del pari bolognese insaccata da un tifoso. L' arbitro sotto pesanti minacce convalidò il gol per evitare disordini in un impianto stracolmo. Pari 1-1 anche a Torino dopo i colpi di pistola pre-partita alla stazione di Porta Nuova. L' ultimo atto venne organizzato all' improvviso a Milano, fischio di inizio alle 7 del mattino: 2-0 per gli emiliani e titolo della stella negato per sempre (?) al Grifone. Due anni dopo altro scandalo, quando al Torino viene tolto il successo del 1927 per colpa del «caso Allemandi». Si tratta del nome del giocatore della Juventus che venne accusato di essersi fatto corrompere dai granata per una combine nel derby (le accuse non furono mai provate, anche perché Allemandi fu tra i migliori in campo). Lo scudetto, però, non venne assegnato al Bologna secondo, a differenza di quanto avvenuto quasi novant' anni dopo nel 2006 con Calciopoli. Si temeva infatti che tale atto fosse visto come un colpo di mano dello stesso Arpinati. E così oggi sia i granata sia i felsinei possono sperare in un risarcimento dalla storia. di Francesco Perugini

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