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Josè Mourinho tenta l'Inter, la mossa dell'agente Mendes: verso il clamoroso ritorno?

Davide Locano
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Luciano Spalletti parla del peso delle pressioni sui suoi giocatori, ma il senso di vuoto che lo accompagna all' uscita di San Siro di domenica sera ha, paradossalmente, un coefficiente gravitazionale maggiore. Il tecnico, claudicante e con lo sguardo perso nel vuoto a un passo dall' annegare nelle lacrime che gli riempiono gli occhi, ha recepito il messaggio da squadra e società: non c' è più fiducia in lui. I risultati non ci sono, il gioco nemmeno e Spalletti appare arreso a quanto dimostrato dal campo (e dallo spogliatoio), motivo per cui a giugno sarà addio. Non prima, a meno di clamorosi insuccessi consecutivi o l' eliminazione dall' Europa League con il Rapid Vienna (giovedì 14 l' andata), crocevia decisivo per il prosieguo della stagione. Leggi anche: Mourinho, pioggia di soldi dopo l'addio allo United UN ADDIO DA 23 MILIONI Il tecnico di Certaldo ha il destino segnato, i rapporti con la società si sono irrimediabilmente incrinati, ma non è ancora tutto perduto. Marotta ha speso chiare parole in sua difesa, sottolineando che «mancano 16 partite in campionato», che «col Parma non è l' ultima spiaggia per Spalletti di salvarsi» e sbilanciandosi pure sul futuro più lontano: «Credo che con la qualificazione in Champions Luciano resterà». E proprio quel «credo» lascia intendere che, con la possibilità di arrivare a qualcun altro, Spalletti saluterà. Ma non prima di allora: non potrebbe essere altrimenti, visto e considerato che di allenatori "da Inter" liberi sul mercato e disposti ad approdare subito non ce ne sono, e che l' allontanamento di Luciano costerebbe circa 23 milioni di euro, quando a giugno può essere discussa una buonuscita. L' idea di investire Cambiasso quale traghettatore non è stata altro che una semplice proposta nata sui social e destinata a morire. Il club però non è fermo in balìa della burrasca e si sta già muovendo per arrivare all' estate con un progetto che dovrà sì partire da zero ma con basi solide (l' allenatore) già fissate. Le apparizioni milanesi di Conte non hanno significato nulla, perché l' ex allenatore del Chelsea non ha bisogno di recarsi fisicamente nella sede dell' Inter, e perché i primi contatti sono già stati avviati, nonostante l' ad sostenga di non sentirlo da tempo. Ma Conte non è il solo candidato per il "dopo-Spalletti" che è già partito. IL PIANO DI JORGE Nelle ultime ore il super procuratore Jorge Mendes, agente di Cristiano Ronaldo, si è attivato per trovare un primo punto di contatto con l' Inter per lavorare al ritorno a San Siro di José Mourinho. Il portoghese è intrigato dall' idea di tornare in Italia e all' Inter: la sfida di fermare la Juventus e l' amico/nemico Cristiano Ronaldo lo solletica molto e dopo 10 anni vuole riabbracciare la famiglia nerazzurra. Quella dello Special One è un' opzione che può guadagnare quota col tempo che passa: l' eventuale trattativa partirà con l' arrivo della primavera e per concretizzarla l' Inter dovrà offrire garanzie assolute, specialmente sul mercato. Mourinho vuole carta bianca e crede che in un ambiente come quello nerazzurro gli sia in qualche modo dovuta. La regia di Mendes farà il resto: per il procuratore sarebbe un' occasione ghiotta avere due dei suoi più vincenti, titolati e forti assistiti nello stesso campionato in squadre differenti. Per due motivi: il primo, non svalutare Cristiano Ronaldo. Un fuoriclasse che ha vinto tutto dappertutto e contro avversari fortissimi, che con la Juventus metterebbe in bacheca nuovi trofei - specialmente nazionali - senza l' opposizione degna del suo livello. Il secondo, sarebbe l' esatta soluzione al primo: Mourinho è l' avversario che tutti vogliono battere, specie perché le sue squadre sono solitamente le principali candidate al titolo. di Filippo M. Capra

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