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Mauro Icardi, l'Inter ha quattro giorni per decidere: o dentro o fuori

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Matteo Legnani
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Siccome non sarebbe corretto parlare di topi, si potrebbe dire che, a San Siro, quando il gatto non c' è gli altri gatti ballano. Con Icardi in tribuna (in ritardo) per assistere alla vittoria dell' Inter sulla Samp, a trascinare la squadra ci pensano i redivivi Nainggolan e Perisic. Ma in generale, è l' atteggiamento di tutta l' Inter che sembra essere diverso da quando si è consumato il grande strappo. È come se la squadra di Spalletti avesse ritrovato brio proprio dopo essersi tolta un peso. Si vede che la grana Icardi da tempo logora gli animi di tutti, e già il gol di Lautaro al Tardini aveva contribuito a far sentire il capitano non più capitano. E nemmeno più indispensabile. Col Parma infatti sia Perisic che Nainggolan avevano ricominciato a giocare ai loro livelli, mentre l' unico sottotono di quelli più in discussione era stato proprio Mauro. Il Ninja, tra l' altro, si sta confermando in ottimo periodo. Gol a parte, anche nella sofferenza contro la Samp ha fatto vedere che è ancora in grado di lottare. Per una sera ha scacciato l' ombra di Zaniolo e permesso ai tifosi nerazzurri di riconoscere quel giocatore arrivato grazie a uno scambio che col senno di poi era sembrato una follia. Ora la ruota gira, insomma. I 4 punti di vantaggio sul Milan ma soprattutto il +8 sulle quinte in classifica (in attesa della gara di stasera della Roma) permettono alla società di riflettere con meno pressione addosso. Ma la questione di fondo rimane. Che si fa con Maurito? Giovedì c' è il ritorno di Europa League e domenica lo scontro ad alta intensità in casa della Fiorentina. Pochi giorni, per trovare nuovamente un equilibrio. A Lautaro però chi glielo spiega che, dopo 2 gol vittoria e una grande partita, c' è da tornare in panca? di Daniele Dell'Orco

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