Cerca
Logo
Cerca
+

Luciano Moggi, la più grande soddisfazione per il calcio italiano: che ammucchiata per le Coppe

Esplora:

Gino Coala
  • a
  • a
  • a

All' Allianz non si è vista una grande Juve, piuttosto un buon Torino, pieno di motivazioni e spinto dalle celebrazioni del 4 maggio, anniversario della tragedia di Superga dove perse la vita il Grande Torino. Qualcuno a quel tempo scrisse: «Un grande tonfo, poi il silenzio della morte». Siamo vicini al popolo granata. Il Toro è andato in vantaggio e non ha vinto solo perché Ronaldo veste bianconero e segna con le giocate tipiche del campione: stacco da terra piegando le gambe indietro per darsi meglio la spinta, carezza di testa al pallone per metterlo là dove Sirigu non poteva arrivare. Deluso Mazzarri, con 3 punti sarebbe con merito in zona Champions ma la squadra comunque sta conducendo un campionato di alto livello e sarà fino alla fine in lotta per lo meno per l' E-League. Che dire della Juve? Scudetto con 5 giornate di anticipo, eppure c' è chi dice che gioca male, c' è chi critica Allegri nonostante i 5 campionati di seguito e le due finali di Champions... Mah! Vince l' Atalanta a Roma ribaltando la Lazio, approfittando di due topiche di Wallace dovute alla pressione degli attaccanti sui difensori avversari. È questo il vero volto della Dea che, sotto di un gol, non solo non si smarrisce ma, consapevole della sua forza, ancora una volta recupera e vince per effetto di ritmi di gioco snervanti. Ovvie le lodi a Gasperini, qualcuno pensa che sottoponga i suoi ai lavori forzati, tanta è la forza fisica mostrata. La replica: «Il mio segreto? Cerco di far divertire i giocatori quando lavorano perché si sente meno la fatica. Mi è stato insegnato durante la mia lunga militanza nella Juve. Dovessi vedere qualcuno in difficoltà, cercherei subito di farlo cedere». La Roma pareggia a Marassi con il Genoa, un punto che serve ai genoani per allontanare la zona B e meno ai giallorossi in chiave Champions. Tanti gli errori delle due squadre, predisposte a difesa e ripartenze che hanno creato occasioni più per effetto di giocate che del gioco. Come per il pari genoano su calcio d' angolo, segnato di testa da Romero fra gli immobili giganti della Roma (male difesa e centrocampo). Pareggia l' Inter ad Udine (non compromettendo la qualificazione Champions) più per mancanza di avversari che per meriti propri. È comunque a rischio il terzo posto. A fine gara il solito Spalletti: «Siamo stati più propositivi nel primo tempo con il solo Lautaro davanti. Poi con Icardi accanto a lui abbiamo avuto qualche difficoltà». Come dire che quest' Inter non può sostenere due attaccanti anche perché manca spesso il sostegno dei due esterni, Perisic soprattutto e in certi momenti anche Politano. Il Napoli prevale in extremis sul Cagliari con un rigore che ridicolizza ancora una volta il Var . Vince l' Empoli contro la Fiorentina e mette pressione a Genoa e Udinese nella lotta per salvarsi. Infine il Milan, che batte un generoso Bologna e si riporta in lizza quanto meno per l' E-League: che ammucchiata per le coppe. di Luciano Moggi

Dai blog