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Atalanta, l'arma segreta della Dea sui 100 gol segnati: metà da schema su secondo palo

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Gino Coala
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La cosa meravigliosa dell' Atalanta delle meraviglie è che da tre anni gioca nello stesso modo - ormai se ne è accorto anche chi di football capisce nulla - ma da tre anni continua a vincere e stupire, contro qualsiasi avversario. Sì, insomma, alla faccia di video, registrazioni, osservatori, tattiche e controtattiche nessuno sembra aver capito come contrastare o imbrigliare la squadra di Gasperini che pressa sempre nella metà campo avversaria rischiando l' uno contro uno, che recuperata palla si butta in avanti con più giocatori possibili in area avversaria (meglio se a ripartire è proprio chi ha riconquistato il pallone), che fraseggia nel breve a non lancia mai lungo e, soprattutto, che fa sempre gol sul secondo palo sfruttando i corner, oppure su azione con l' inserimento a rimorchio degli esterni. Il dato più incredibile di tutto ciò, però, è proprio l' ultimo e cioè l' analisi della zona di campo in cui nascono la maggior parte delle reti nerazzurre. Fin dall' inizio della gestione Gasperini, nella finalizzazione della manovra, la differenza l' hanno fatta i giocatori di fascia (Conti e Spinazzola il primo anno, ora Hateboer e Castagne), bravi ad arrivare sul fondo per crossare all' indietro e puntuali a seguire l' azione per concludere quando il traversone arriva dalla parte opposta. Già, tutto semplice e chiaro per gli avversari, eppure l' Atalanta continua fare gol così: delle 100 reti messe a segno in questa stagione dai bergamaschi (74 in serie A e 26 nelle coppe), quasi la metà (42) sono state realizzate sul secondo palo o sono nate con cross e sponda sul secondo palo. Sì, tutti sanno già quello che faranno i nerazzurri, ma nessuno riesce a bloccarli. E forse per questo c' è chi continua considerare la Dea una sorpresa... di Alessandro Dell'Orto

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