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Milano Cortina e Olimpiadi 2026, il convegno: valori e potenzialità di un grande evento

Giulio Bucchi
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Le Olimpiadi 2026 devono essere un'opportunità per il rinnovo dell'impiantistica sportiva di Milano e della Lombardia, ma anche del Veneto e di Cortina. Queste due regioni dovranno arrivare all'appuntamento ricche di un piano di impiantistica che valorizzi i territori e il bene pubblico che gli impianti sportivi rappresentano per la comunità. Questo è l'appello e l'auspicio emerso dal convegno di oggi, promosso dalla Fondazione FAST e da UISP (Unione Italiana Sport Per tutti), dove si sono dibattuti i valori e le potenzialità della futura assegnazione olimpica. Il convegno, moderato da Antonio Iannetta – manager del sociale e presidente FAST, si è svolto non per caso presso la sede di Zero – Gravity. Impianto sportivo di nuova generazione costruito grazie a un intervento da quasi 4 milioni di euro, effettuato da privati e senza fondi pubblici grazie allo straordinario lavoro, durato più di due anni, tra Antonio Iannetta e Andrea Poffe fondatore di Zero-Gravity e il finanziamento di Banca Prossima. Una struttura esemplare non solo per la grandezza, ma anche per l'assoluta sostenibilità energetica che la contraddistingue. “Un appello viene rivolto alle istituzioni, - spiega Antonio Iannetta - affinchè chi investe nello sport e negli impianti possa avere delle garanzie maggiori rispetto a quelle oggi esistenti. Interventi come quello di Zero-Gravity sono a spesa zero per le casse pubbliche e portano con loro benefici per il territorio, per il turismo sportivo e per il benessere dei cittadini che ne fruiscono. Coloro che si mettono in gioco per far sì che eccellenze come queste possano prendere vita, devono essere aiutati e affiancati dalle istituzioni.” “La valorizzazione dell'impiantistica sportiva in previsione 2026 è fondamentale, - spiega Alan Rizzi, sottosegretario di Regione Lombardia - per fare proseliti nei confronti dei nostri giovani e delle nuove generazioni. Le tantissime discipline olimpiche invernali ci consentono di promuovere un'iniziativa diversa rispetto al passato e di passare da una semplice concessione a un diritto di superficie e passare da 20 anni a 30. Questa è la soluzione per valorizzare sempre più il bene pubblico e avere sempre più impianti sportivi a norma di legge.” Presenti al convegno, oltre a Antonio Iannetta e Alan Rizzi, Michele Manno – presidente di Uisp Milano, Marco Fragomeno – responsabile sviluppo Consorzio SPIN, Luca Viola – avvocato dello sport, Paolo Gatti – concessionario settore sport del Comune di Milano e Nicola Mavellia – commercialista.

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