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Inter, addio a Icardi e Nainggolan: ecco il piano per venderli

Davide Locano
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Era tutto fissato per oggi: ore 15.30, prima conferenza stampa di Antonio Conte da allenatore dell' Inter alla presenza di Beppe Marotta. Ma le rivoluzioni non hanno tempo da perdere e l' amministratore delegato nerazzurro ha deciso di bruciare le tappe con un' intervista a Sky. Il dirigente non rivela alcuna particolare novità, ma scarica - pubblicamente e ufficialmente - i due pezzi grossi del mercato in uscita dei nerazzurri: «Sia Nainggolan sia Icardi non rientrano nel progetto tecnico», spiega l' uomo chiamato a costruire il futuro della nuova Inter. «Abbiamo già parlato con i diretti interessati. Il talento da solo fa vincere le partite, ma è la squadra che fa vincere un campionato». La legge di Conte è, dunque, già in vigore: nel suo gruppo sono ammessi sono il massimo impegno e la professionalità assoluta. Non c' è più spazio per i «casini» del 31enne belga e le tensioni con la moglie-agente dell' attaccante, Wanda Nara. E Marotta - che Conte l' ha sognato, corteggiato e blindato anche di fronte alla tentazione Juve - si trova costretto ad assecondare la volontà dell' allenatore e a dover gestire una situazione scottante. Aveva fatto una mossa simile a gennaio comunicando al mondo la volontà di partire di Perisic: era stato l' inizio dei guai nerazzurri. Ora il tecnico pugliese desidera un' Inter «regolare» e non più pazza, ma questo passa attraverso la svendita di due giocatori di peso assoluto. DECISIVO IN CHAMPIONS Pur tra mille bizze, il belga è stato decisivo per la qualificazione Champions: costato 38 milioni complessivi un anno fa - compresi Santon e il rimpianto Zaniolo -, pesa a bilancio per 29 milioni e ne guadagna 4,5 milioni a stagione. Cifre impossibili per un 31enne nel mercato attuale, tranne che per i club cinesi già rifiutati dal centrocampista. Il discorso diventa ancor più complesso - e sanguinoso per le casse del club - per Icardi. A 26 anni l' ha cercato l' Atletico Madrid ed è stato un no secco. Con 122 gol alle spalle, la Juve lo segue da un anno e lo avrebbe già in casa se non fosse stato per il rifiuto del ragazzo. Da gennaio si è aggiunto ai pretendenti più seri anche il Napoli che con l' argentino vorrebbe comporre un reparto offensivo da sogno con James Rodriguez. Anche a costo di sacrificare Insigne. L' offerta degli azzurri è di 60 milioni, poco più della metà della famigerata clausola rescissoria inserita nel contratto del bomber. I bianconeri sognano addirittura a far scendere il prezzo a 40 milioni offrendo 8 milioni all' anno all' attaccante: quasi il doppio di quanto prende attualmente in nerazzurro. Comunque vada - mentre i tifosi si dividono sulla manovra compiuta da Marotta - l' Inter rischia di buttare via un patrimonio. E di rinforzare a prezzo di saldo una concorrente. «L' accordo collettivo prevede comunque che il calciatore debba prendere parte agli allenamenti. Noi non vogliamo venir meno ai nostri doveri. Poi ci sono anche dei diritti, come quello dell' allenatore di scegliere la formazione», conclude Marotta "convocando" i due esuberi per il ritiro di Lugano da domani a domenica. Nella neutrale Svizzera, magari, ci sarà tempo per provare a fare pace per il bene dell' Inter. di Francesco Perugini

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