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Luciano Moggi, appello ai giudici: "Volete riabilitare il calcio? Togliete lo scudetto all'Inter"

Davide Locano
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Ancora la Juve contro l' Inter, non in campo ma in tribunale: giudice la Corte d' Appello Federale. I bianconeri chiedono che venga tolto ai nerazzurri quello scudetto che loro avevano vinto sul campo, ma che Guido Rossi revocò per assegnarlo all' Inter. Per chi ancora non lo sapesse, Guido Rossi era l' ex consigliere interista, che qualcuno mise alla guida della Figc probabilmente per mettere a punto un disegno ben preordinato. Era fin troppo evidente la cosa, tanto che un Giudice Sportivo in carica in Figc, l' avvocato Giuseppe Benedetto, dette le dimissioni dall' incarico così motivandole: «La sera voglio addormentarmi in pace con la mia coscienza». Silenzio assoluto invece dal Coni, forse perché il suo presidente Gianni Petrucci era stato l' artefice della nomina a commissario dell' avv. Rossi. Fu comunque portato avanti il disegno pur sapendo che avrebbero azzerato "quel calcio" che aveva portato in Italia il titolo mondiale nel 2006. Preferirono metterlo in mano a incompetenti che subirono umiliazioni nel 2010 e nel 2014 con l' eliminazione al primo turno dei Mondiali, oltre ad essere estromessi addirittura nel 2018. Una coltellata al cuore di questo sport. Leggi anche: Luciano Moggi rivela: "Così fregai Maurizio Zamparini" UNA FORZATURA Se ne accorse l' ex presidente della Corte Costituzionale, dottor Baldassarre: «Aver assegnato lo scudetto all' Inter è stata una forzatura. Accettare di mettere il tricolore sulle maglie un comportamento antisportivo, oltretutto perché nella vicenda intercettazioni la posizione dell' Inter è di estrema gravità». Se ne accorse il giornalista Enzo Biagi: «Una sentenza pazzesca , perché costruita sul nulla, pazzesca perché punisce chi era colpevole solo di vivere in un certo ambiente, il tutto condito da un processo che era una riedizione della Santa Inquisizione in chiave moderna. Sembra addirittura che per coprire altri scandali abbiano individuato in Luciano Moggi il cattivo da dare in pasto al popolino». La sentenza della Corte d' Appello di Milano del 2018, che vede perdente Gianfelice Facchetti, sembra addirittura certificare il pensiero di Biagi: «Non era il "sistema Moggi" a condizionare il campionato, ma il sistema generale diffuso nel calcio di quel tempo». Interessante e di vitale importanza il recente parere sulla vicenda di Carlo Porceddu, a quel tempo alla Corte d' Appello Federale: «Fu un errore gravissimo assegnare lo scudetto all' Inter». La sua analisi punta il dito accusatore sull' ex commissario della Figc Guido Rossi e su Moratti. Continua Porceddu: «La Corte Federale aveva limitato la sanzione alla Juve non revocandole lo scudetto del 2005/06 perché non esistevano elementi sufficienti a suffragio di un tale provvedimento . Ci pensò però il commissario Guido Rossi nominando un gruppo di amici suoi, chiamati "i tre saggi", che revocarono lo scudetto alla Juve per assegnarlo all' Inter, quale società esente da provvedimenti disciplinari». PASSAPORTOPOLI A contrastare questa tesi è lo stesso Porceddu parlando di Passaportopoli che coinvolse l' Inter e Recoba con la squalifica del giocatore e la condanna della Magistratura Ordinaria del ds nerazzurro. Per fare questo passaporto falso, erano stati trafugati documenti dalla Motorizzazione di Latina. Incredibile quindi come l' autore possa sedere adesso sulla panca della nostra nazionale. Porceddu sintetizza infine la situazione odierna: «Gli strascichi di quel momento del calcio sono ancora vivi e derivano dalla posizione dell' Inter archiviata per prescrizione mentre le intercettazioni documentavano i rapporti, non certamente commendevoli (lo dice la Corte D' Appello di Milano) tra la società nerazzurra e la classe arbitrale». Il riferimento era ovviamente a quando Facchetti chiese all' arbitro Bertini di poter vincere la semifinale di Coppa Italia Cagliari-Inter e a quanto scritto dal Procuratore Federale di allora, dr. Palazzi, che oltre ad elencare tante altre società del massimo campionato passibili di illeciti, sosteneva che l' Inter era la società che rischiava più di tutte per il comportamento illegale del suo presidente Giacinto Facchetti. Nell' elenco del procuratore non figurava la Juve perché esente da illeciti, ce lo racconta la sentenza del processo sportivo: «Campionato regolare, nessuna partita alterata». Tra l' altro il relatore del Tribunale Sportivo, prof. Serio, affermò che la sentenza era stata motivata anche dal sentimento popolare, allineandosi a quanto affermato da Biagi: «Un processo costruito sul nulla, su di un personaggio (Moggi) colpevole solo di vivere in un certo ambiente». Chissà se oggi la Corte D' Appello Federale avrà voglia di scrollarsi di dosso questo fardello: ridarebbe credibilità al calcio e alla giustizia sportiva stessa. di Luciano Moggi

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