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Serie A, via anche le nuove regole: arbitri, falli di mano e giallo ai mister, cosa cambierà

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Giulio Bucchi
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Non stupitevi se vedrete sventolare un cartellino giallo sotto il naso di un allenatore che ha preso a male parole il quarto uomo, oppure se l' arbitro (Maresca, nella foto LaPresse, dirige Parma-Juve alle 18) fischierà e fermerà il gioco dopo essere stato toccato dal pallone. Sono solo due regole del nuovo pacchetto che entreranno a pieno regime nelle discussioni dei tifosi italiani. Non si tratta di una rivoluzione, non sarà niente di paragonabile a quando venne vietata al portiere la possibilità di raccogliere con le mani un retropassaggio volontario. Eppure, gli espertoni della Fifa ritengono tali aggiustamenti cosa buona e giusta per velocizzare il gioco e risolvere zone d' ombra del regolamento (probabilmente, naturalmente, ne verranno create delle altre...). Già entrate in vigore per il Mondiale Under 20, la Uefa ha reso operative le novità dal primo turno preliminare di Champions del giugno scorso, le abbiamo già testate fra amichevoli e Coppa Italia ed oggi debuttano in serie A. Queste le principali. Il fallo di mano sarà sanzionato, ovviamente, se volontario. Ma da oggi sarà sempre punito ogni tocco della palla se il braccio sarà all' altezza delle spalle o sopra la linea delle stesse e, in ogni caso, ogni volta in cui il braccio sarà più largo del corpo e in posizione innaturale, aumentando il volume della "figura". In più, qualsiasi gol segnato con un tocco di mano, anche involontario, non sarà più convalidato. Attaccanti e barriera: i giocatori avversari dovranno stare lontani almeno un metro dalla barriera sui calci di punizione, sparisce così la classica situazione dell' uomo piazzato in posizione strategica per ostacolare la visuale del portiere. Gianni Vio, studioso delle palle inattive e autore del libro "Più trenta per cento" che contiene decine di idee per incrementare la percentuale di realizzazione di reti su punizione, dovrà inventarsi qualcosa di nuovo. Il rinvio palla: sulla rimessa dal fondo la palla sarà in gioco appena calciata fuori dall' area piccola, non più dall' area grande. Il portiere non dovrà dunque aspettare che il compagno sia fuori dai sedici metri. Dovrebbe servire a velocizzare il gioco e il contrattacco: è tutto da capire se sarà davvero così. In caso di rigore, il portiere potrà spostare un solo piede oltre la linea di porta. Il Var però potrà far ripetere il rigore in caso di parata (ma non se il tiro va sul palo o fuori) se entrambi i piedi dovessero risultare oltre la linea di porta al momento della battuta. Anche per gli allenatori entrano in vigore cartellino giallo e rosso. In caso di cumulo, i gialli porteranno alla squalifica e, in caso di espulsione, è raccomandato lo stop al turno successivo. L' arbitro non farà più gioco: nel caso in cui un suo tocco diventi un assist o addirittura favorisca un gol per una delle due squadre, il gioco sarà fermato e la rete annullata. Si riprenderà con una palla a due non contesa, riconsegnando la sfera a chi ne era in possesso. In area la palla andrà sempre al portiere. In caso di sostituzione il giocatore dovrà uscire dal terreno nel punto più vicino. Sarà poi possibile battere una punizione anche prima che l' arbitro abbia estratto il cartellino contro chi ha commesso il fallo per far sì che il vantaggio si concretizzi. di Tommaso Lorenzini

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