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Champios League, sorteggio abbordabile per i bianconeri e per il Napoli, mentre Conte nel girone di ferro

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Caterina Spinelli
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Uno straordinario Wesley Sneijder fa partire la rumba in quel di Montecarlo: tocca a lui estrarre le pallette che decidono chi-pesca-chi e formano gli otto gironi da quattro di Champions League. Non ci gireremo intorno: l' olandese era meglio con i piedi che con le mani. Soprattutto, ha fatto male, malissimo, alla squadra con cui nel 2010 vinse tutto, coppone europeo in testa. L' Inter si ritrova in un girone assai complicato, diciamo dello stesso livello dell' anno passato quando i nerazzurri erano inseriti in quarta fascia (quest' anno partivano dalla terza): c' è ancora il Barcellona di tal Leo Messi, presente in Costa Azzurra per ritirare il premio come miglior attaccante della scorsa edizione. Ma c' è pure il Borussia Dortmund (occhio a bomber Paco Alcacer e al fenomeno Sancho): tutto tranne che una squadra materasso. Infine lo Slavia Praga, altra avversaria da prendere con le pinze. Totale: Antonio Conte dovrà sudare assai per fare meglio del suo predecessore, Luciano Spalletti, e qualificarsi alla fase a eliminazione diretta. Parla Zanetti: «Ce la giochiamo, possiamo confrontarci tranquillamente con tutti. Qual è il nostro obiettivo in Europa? Conte ha portato grande mentalità e riesce a trasmetterla: vogliamo arrivare agli ottavi, poi inizierà un' altra competizione. Icardi? Cercheremo la soluzione migliore...». PAROLA DI PAVEL È andata molto meglio alla Juventus di Maurizio Sarri e non poteva essere altrimenti. I pluri-campioni d' Italia erano inseriti nell' urna degli squadroni, hanno pescato l' Atletico Madrid di mister Simeone, il club che negli ottavi della passata stagione stra-vinse all' andata e prese mazzate a Torino. Poi il Bayer Leverkusen e la Lokomotiv Mosca dell' ex Inter Joao Mario. Girone alla portata, almeno in teoria. Così Pavel Nedved: «Il gruppo è tosto, ma in Champions le partite facili non ci sono. Siamo migliorati, abbiamo portato in rosa giocatori importanti, siamo pronti per fare una grande stagione. Il ritorno di Sarri in panchina dopo la polmonite? Lo rivedremo dopo la sosta. Dybala e Icardi? Tutto è possibile fino a quando è aperto il mercato». Sotto con il Napoli, per una volta inserito in un raggruppamento tutto sommato abbordabile. Ci sono i campioni in carica del Liverpool, certo, ma Salisburgo e Genk sono decisamente alla portata di Ancelotti e dei suoi ragazzi. E poi? E poi tocca all' Atalanta, ovvio. I bergamaschi, alla prima partecipazione, si presentano come la «cazzutissima» Cenerentola della competizione: Gasperini ha dimostrato di non temere la fatica e di non avere paura di nessuno. La pesca, tra l' altro, è andata assai bene. Tolto il Manchester City (Guardiola sarà di scena a San Siro), le altre avversarie sono temibili ma non così più forti della Dea: trattasi degli ucraini dello Shakhtar Donetsk e della Dinamo Zagabria. Parola a patron Percassi, legittimamente raggiante: «Mi sembra ancora di sognare, speriamo di fare bella figura. Il sorteggio? Poteva andarci peggio, Manchester City a parte con le altre ce la possiamo giocare. E comunque almeno quarti arriviamo...». Come dargli torto. Un' occhiata alle altre. Il gruppo più equilibrato? Probabilmente quello con Chelsea, Ajax, Valencia e Lilla. Quello più scontato? Psg e Real non dovrebbero avere problemi contro Bruges e Galatasaray. Il più «noioso»? Forse quello con Zenit, Benfica, Lione e Lipsia. Infine ecco il gruppo B: Bayern, la finalista 2019 Tottenham, Olympiacos e Stella Rossa. Morale: se qualcuno avesse detto «tanto prima o poi le squadre forti le devi affrontare» le avremmo sentite tutte. di Fabrizio Biasin

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