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Champions, Inter parte col freno: 1-1 con Slavia Praga, Barella salva Conte al 92'

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Maria Pezzi
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Padrona in Italia, non ancora in Europa. L'Inter inizia il cammino stagionale in Champions League con un pareggio confezionato con il brivido. Lo Slavia Praga, sulla carta l'avversaria più abbordabile del girone, esce dalla trasferta di San Siro con una prova gagliarda e un pareggio (1-1) ma fino al 93' i punti erano tre per la truppa ceca: a salvare i nerazzurri dalla sconfitta è Barella, capace di riaggiustare i conti dopo il vantaggio di Olayinka. Ma, al di là del merito e della bravura del crederci fino all'ultimo tipico delle squadre contiane, il tecnico non può certo essere soddisfatto per quanto visto: tanta sofferenza, poche e confuse idee, manovra impacciata, poco ritmo. Insomma, un deciso passo indietro rispetto alle performance che hanno fruttato il primo posto solitario in campionato. Non il miglior modo per onorare il ritorno a San Siro di Zhang Jindong, seduto in tribuna al fianco del figlio Steven.  Le formazioni. Lukaku stringe i denti e nonostante il problema alla schiena non manca il debutto in Champions con la maglia nerazzurra. Conte lo schiera al fianco di Lautaro Martinez, mentre in difesa la novità è la presenza di D'Ambrosio nel trio con De Vrij e Skriniar, con Godin che si accomoda in panchina. In mediana Gagliardini vince il ballottaggio con Barella e Vecino, confermati Brozovic e Sensi. Fiducia anche a Candreva nella fascia destra. Cechi con il 4-2-3-1 per la formazione ceca, trainata in avanti da Olayinka.  Handanovic è subito chiamato in causa su un'insidiosa punizione di Stanciu: il successivo colpo di testa di Olayinka non gli crea problemi. E' invece un blitz di de Vrij la prima occasione con cui l'Inter impensierisce Kolar: l'olandese, forse sorpreso, stacca tutto solo sul traversone di Sensi, con palla oltre la traversa. Poco dopo, dopo un pessimo rinvio di Kolar, ci prova dalla distanza Candreva, senza successo. Si scalda Lautaro, con una bella giocata che culmina in un diagonale fuori di non molto. Nel complesso la squadra di Praga riesce a ribattere senza troppi patemi alle iniziative dell'Inter. Gradualmente la manovra nerazzurra guadagna in intensità, il problema è che pecca in incisività. Lukaku viene contenuto bene dalla retroguardia ceca e ha pochi palloni giocabili. E allora per l'Inter è ancora un difensore, D'Ambrosio, a rendersi pericoloso schiacciando da due passi sul piazzato di Sensi: Kolaf sventa, ma lo si può considerare un gol mancato. Ultimo brivido del primo tempo un quasi pasticcio degli ospiti: uscita goffa di Kolar su Lukaku, rimpallo su Soucek e sfera che per fortuna dei cechi si spegne in corner. E' uno Slavia comunque organizzato e compatto, e un'Inter troppo ferraginosa nella ricerca dell'affondo. Serve un cambio di passo, che non arriva.   In apertura di ripresa c'è subito una chance per l'Inter con Lautaro che ci prova sul velenoso traversone di Sensi ma si vede sbarrare la strada da Kolar. Conte poi perde Candreva, ko per una contusione alla schiena e la sua uscita regala il debutto a Lazaro. Handanovic è attento sulla conclusione insidiosa dell'attivissimo Stanciu. Lo Slavia sembra averne di più e tiene il campo con personalità, facendo tutto bene. Conte, ovviamente, non può essere soddisfatto. E il tecnico pugliese tira pure un sospiro di sollievo quando Buquet, richiamato al Var, non giudica da rosso un intervento in scivolata di Asamoah su Traoré, che tuttavia è costretto ad uscire. San Siro viene zittito pochi minuti dopo: Handanovic si oppone miracolosamente alla conclusione ravvicinata di Zeleny, ma non può nulla sul tap in di Olayinka. Il Var conferma la posizione regolare del numero 9, tenuto in gioco dal disastroso Brozovic. Ed è proprio il croato a lasciare posto a Barella, con Conte che in cerca della scossa si gioca anche la carta Politano, dentro per Martinez. L'Inter scricchiola e rischia di sbandare, i cechi possono sfruttare gli spazi in contropiede e si rendono ancora pericolosi: una bella punizione di Stanciu sfiora il sette, Masopust ha libertà di mirare ma spedisce alto. Lo Slavia insiste sulle ali dell'entusiasmo, l'onnipresente Stanciu pesca Boril che viene murato da de Vrij. L'Inter si getta in avanti affidandosi più alle iniziative dei singoli che alle idee, D'Ambrosio scaglia il destro dai 25 metri che trova i pugni di Kolar. Anche i successivi tentativi di Barella e Skriniar non hanno fortuna. Ma l'Inter si salva nel recupero. Al 92' Sensi centra la traversa su punizione, la sfera arriva a Barella che insacca in girata con la complice deviazione di Hovorka. E al 97', spinta dall'urlo dei 60mila di un San Siro trasformato in bolgia, sembra avere anche la chance per il sorpasso con Lukaku, che stacca sul corner di Sensi ma trova il miracoloso 'no' di Kolar. Ma l'azione era ferma per fuorigioco.

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