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Inter, un passo indietro che preoccupa in vista del derby

Cristina Agostini
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L'Inter si scopre imperfetta quando iniziava a essere consapevole della sua forza. È un vecchio difetto, la squadra si adagia sulle vittorie iniziali, lo ha fatto anche quest' anno nonostante sia molto diversa. Conte aveva annusato l' aria, ma non può aver eliminato un difetto in così poco tempo. L' Inter approccia lo Slavia Praga come se avesse vinto la partita prima di giocarla. È il contrario di ciò che predica il mister, e di ciò che l' Inter può permettersi, sopratutto in vista di un derby che sabato potrebbe spostare molti equilibri, per quanto precoce. Insomma, l' Inter deve andare sempre a mille all' ora per rendere, se lo fa può diventare tostissima, altrimenti torna a essere normale. Non c' è via di mezzo, per ora. Fa impressione che il più continuo nella partita sia stato Sensi, all' esordio in Champions: ci si accorge che una larga parte della squadra, questo spessore, deve ancora guadagnarlo. Non si può ancora pretendere un' Inter perfetta, lo sa il pubblico che non fischia, ma proprio perché non può essere perfetta deve giocare tutte le partite allo stesso modo. Nulla è perduto, anche perché l' Inter, ora, ha meno da perdere. Forse potrà andare a cuor leggero tra due settimana in casa di un Barcellona (tra l' altro è stato aiutato: il rigore parato da Ter Stegen a Reus sarebbe stato da ripetere) che non è sembrato feroce contro il Dortmund. Il Napoli è il contrario dell' Inter: più tranquillo, sciolto, consapevole. Non ha avuto bisogno di una partita perfetta per battere il Liverpool, come era accaduto un anno fa. Il rigore con cui vince è generoso, ma questa è un' altra storia, perché la vittoria è stata voluta. Conta ora misurare il Napoli, e il fatto che sia stato un Napoli grande e "normale" è la notizia migliore. di Claudio Savelli

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