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Antonio Conte e Gasperini, le scoperte in panchina che cambiano il loro campionato

Davide Locano
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Antonio Conte ha costruito il suo inizio perfetto. Cinque vittorie su cinque, quindici punti, come non gli era mai successo in carriera. L' Inter invece non è nuova a questa partenza, ma stavolta non c' è niente di occasionale, le vittorie sono tutte corrette, anche quelle in cui ha faticato. Con la Lazio ad esempio ha concesso più del solito, eppure, grazie a Handanovic e all' imprecisione dei biancocelesti, rimane con un solo gol subito, quattro in meno della Juventus di Sarri: è un' ottima premessa alla stagione. Per trovare chi ha fatto di meglio bisogna risalire al primo anno di Allegri in bianconero. C' è meno da dire sulle partite tra le squadre di media fascia, perché il turno infrasettimanale è un passaggio in cui, nella terra di mezzo, si preferisce non farsi male. Gli zero a zero svengono sbloccati nel finale, più col caso che col gioco. Forse ci stavamo abituando bene, ad uno spettacolo sempre frizzante. Possiamo però pensare che questa sia l' eccezione della nuova regola. C' è la sorpresa del Lecce in casa di una Spal in crisi, e finalmente inizia il campionato della Fiorentina. La giornata di metà settimana serve anche a misurare la profondità delle rose, a pesare il valore delle alternative. L' Inter ad esempio si rende conto di essere omogenea, di avere buoni ricambi in ogni ruolo, come dimostra il buon esordio di Biraghi. Uguale per l' Atalanta, che espugna Roma con pieno merito: Malinovskyi vale i titolari, ne sentiremo parlare, e Kjaer sembra con Gasperini da una vita. Stupisce la resistenza emotiva della Dea, che non ha accusato il tonfo di Champions: 10 punti su 15 sono il miglior bottino degli ultimi sette anni, e il migliore in assoluto per Gasperini. Per paradosso, crolla il Napoli che aveva già scoperto la qualità delle sue alternative: così la classifica in vetta si spacca. La differenza vera al vertice è che la Juve ribalta le partite, l' Inter invece le vince subito e poi le controlla. Si può dire, forzando, che tra le due, quella più pazza è la prima. È un paradosso che rende ancora più interessante questo ritrovato duello. di Claudio Savelli

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