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Milan, Marco Giampaolo ha le ore contate? Non solo Spalletti, tutti i nomi sul piatto

Stefano Boffa
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Settimana da incubo per il Milan: emorragia di sconfitte che non si è arrestata (terza sconfitta consecutiva, quattro stagionali su sei partite e seconda tra le mura amiche); squadra, tecnico e società contestati a San Siro dopo la debacle per 1-3 contro la Fiorentina degli ex Vincenzo Montella e Kevin-Prince Boateng; e le certezze sono sempre meno. Il bel gioco non arriva, la difesa è tutto fuorché solida (Calabria e Musacchio a dir poco imbarazzanti nei duelli con Ribery e solo un rigore parato a Chiesa da Donnarumma ha evitato un passivo peggiore), gli attaccanti sono sempre più abbandonati a loro stessi (non a caso, il gol di Leao è arrivato su azione personale di pregevole fattura), i cambi operati dal tecnico a partita in corso sono soliti causare più guai che altro (vedi ieri Krunic per Kessie e giovedì Bonaventura per Leao), il mercato operato ha portato a creare una squadra troppo giovane per poter sopportare le pressioni tipiche di un grande club e i risultati dicono 6 punti in altrettante partite. 1 solo punto separa i rossoneri dalla zona retrocessione. Una partenza così maldestra da parte del Diavolo non avveniva dalla stagione 2012/13, con Massimiliano Allegri in panchina: era la prima stagione post-Ibrahimovic-Thiago Silva. La società, nel post-partita, ha ribadito la fiducia a Marco Giampaolo, però, come fa sapere La Gazzetta dello Sport, sta comunque lavorando sottotraccia per trovare un sostituto adeguato dell'ex allenatore della Sampdoria, la cui posizione è sempre più a rischio. I nomi che circolano sono di primissimo piano, anche se alcuni di essi, considerarli poco fattibili, è un eufemismo bello e buono. Leggi anche: Milan crolla a San Siro: Fiorentina condanna Giampaolo con Ribery e Chiesa Già si è parlato in settimana del nome di Luciano Spalletti, così come quello di Massimiliano Allegri, però, difficilmente quest'anno li vedremo sulla panchina del club del gruppo Elliott, poiché poco intenzionati a vestire (o tornare) in rossonero. Ecco, allora, che fanno capolino tre nomi piuttosto particolari: due sono ex romanisti che conoscono molto bene la realtà della Serie A, ovvero, Claudio Ranieri (che però, come ribadito in passato, sarebbe intenzionato ad allenare una selezione nazionale) e Rudi Garcia (reduce da un'esperienza con alti e bassi al Marsiglia); il terzo, invece, sarebbe un nome altisonante in cerca di rilancio dopo una lunga avventura in Inghilterra sulla panchina dell'Arsenal. Proprio così, si parla del tecnico francese Arsène Wenger, il cui arrivo viene reso fattibile dalla presenza di un altro ex Gunner in società, Ivan Gazidis.   Per ora non dovrebbe cambiare nulla, ma la trasferta di Marassi contro il Genoa prima della sosta può risultare decisiva per la permanenza di Giampaolo sulla panchina milanista... e anche per quella di Andreazzoli su quella del Grifone. La tensione, oramai, si taglia a fette.

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