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Mario Balotelli, siamo al dramma umano. "La mamma dice no": a gennaio, un'ipotesi estrema

Giulio Bucchi
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Sull'orlo di una crisi umana, di nuovo. Mario Balotelli sta per divorziare dal Brescia e a salvarlo ancora una volta ci proverà sua mamma. Prima il caso dei buu razzisti al Bentegodi, poi le accuse della sua stessa curva, il rendimento in campo che non decolla, la crisi tecnica delle Rondinelle e, per ultime, le sconcertanti parole del presidente Cellino ("Fraintese", dice lui) su SuperMario che "è nero e sta cercando di diventare bianco". Così scivola via anche "l'ultima occasione" di un giocatore che ha 29 anni, ma che per quantità di squadra cambiate e delusioni inanellate dal 2013 a oggi (con eccezione della prima stagione al Nizza) ne dimostra 40. Leggi anche: "Balotelli è finito, vi svelo i suoi problemi psicologici". Gigi Cagni, dolorosa confessione Siamo quasi al fenomeno da baraccone, una vecchia gloria chiamata da qualche club in difficoltà per creare hype mediatico più che per risollevare le sorti proprie sorti. Ultima voce: lo vuole a gennaio il Galatasaray, grazie ai buoni uffici del procuratore-Re Mida Mino Raiola. Lasciare casa, quella vera, quella dov'è cresciuto. E tentare la sorte in Turchia, in un calcio minore e in un ambiente decisamente più bollente e meno conciliante. Un altro azzardo. C'è anche la pista che porta in Brasile, al Flamengo fresco campione di Libertadores. Ma mamma Silvia, scrive il Corriere della Sera, vorrebbe il gran rifiuto: "Dopo anni in giro per il mondo, ogni giorno il suo bambino è a pranzo da lei. Ha pianto di gioia, quando le hanno detto che Mario sarebbe tornato a casa".

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