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Coronavirus, come cambia la Serie A: porte chiuse e niente rinvii. Ma c'è il giallo rimborsi

Gabriele Galluccio
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Una sfida-scudetto per pochi intimi. Juventus-Inter del 1 marzo si giocherà a porte chiuse. È il provvedimento richiesto dalla Federcalcio nell'ambito delle iniziative di contrasto al coronavirus: il pallone non può permettersi ulteriori rinvii di partite, il calendario è intasato e gli Europei impongono di chiudere il campionato entro e non oltre il 24 maggio. «Abbiamo inoltrato una richiesta ufficiale al ministro della Salute per far disputare a porte chiuse la partita di Europa League tra Inter e Ludogorets in programma giovedì a San Siro», è stato l'annuncio del presidente Gabriele Gravina dopo il vertice federale di ieri mattina con i medici. «Per quanto riguarda la serie A, credo che già domenica ci saranno le porte chiuse. Aspettiamo la risposta del governo». «Giocarle a porte chiuse è la strada giusta», spiega Walter Ricciardi, membro dell' esecutivo Oms e neoconsigliere del ministero. «La prima strategia è non far incontrare persone in luoghi dove sono a stretto contatto, seppure all'aperto, come allo stadio». Pur con mezzo Nord Italia bloccato, lo spettacolo deve andare avanti nei tempi previsti. Anche a costo di «navigare a vista», parola di Gravina. Alcune società hanno fermato l'attività giovanile e il lavoro nelle sedi e le altre leghe hanno rinviato le partite nelle zone a rischio: la Serie C ferma la nona e decima giornata dei gironi A e B, la Lnd i gironi interessati. GIALLO RIMBORSI Non può concedersi invece altri stop la Serie A che si prepara così a un'altra giornata di campionato surreale. Si giocheranno senza pubblico Udinese-Fiorentina (sabato), Milan-Genoa, Parma-Spal e Sassuolo-Brescia (domenica) e Samp-Verona (lunedì). Con un grosso interrogativo sui possibili rimborsi: a meno di provvedimenti ad hoc, dieci società - di cui nove già nel mirino dell' Antitrust per questo - non prevedono risarcimenti ai tifosi nei loro regolamenti (fonte Calcio e Finanza). Si tratta di Atalanta, Brescia, Genoa, Inter, Juventus, Lecce, Roma, Samp, Spal e Udinese. Il Milan, che di solito indennizza solo oltre i 7 giorni di rinvio, ha però già annunciato il rimborso per il match col Grifone. E la stessa Inter dovrebbe decidere un'eccezione per i biglietti europei. Gli occhi sono tutti, però, per la partita-scudetto dell'Allianz Stadium. I nerazzurri avranno l'occasione di sperimentare il clima di silenzio nel ritorno di coppa. Delusi i tifosi della Signora che non potranno assistere al ritorno di Antonio Conte a Torino. «In questo momento la priorità per il Paese è la tutela della salute pubblica. Il calendario è intasato: iniziare il campionato tardi e non giocare nella sosta natalizia significa che se si sgarra una partita diventa complicato recuperare», è il presidente della Juve, Andrea Agnelli. DATE ALTERNATIVE Lo confermano le difficoltà nel recuperare le quattro sfide saltate domenica: Atalanta-Sassuolo dovrebbe essere recuperata il 18 marzo, unica data disponibile visti gli impegni Champions dei bergamaschi. Due le ipotesi per Torino-Parma: il 4 marzo o l'11 marzo (quest'ultima occasione buona anche per Verona-Cagliari). L'unico mercoledì libero nel calendario dell' Inter è invece il 20 maggio, a quattro giorni dalla fine del campionato. Un'idea alternativa potrebbe essere il rinvio della semifinale di ritorno di Coppa Italia contro il Napoli, in modo da recuperare la partita con la Samp già mercoledì prossimo. Ma l' ultima parola spetta agli azzurri, al momento contrari. di Francesco Perugini

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