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Beppe Marotta: "Juve-Inter di lunedì sera? Proposta provocatoria e porte aperte solo ai bianconeri"

Davide Locano
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Le schermaglie tra Inter e Lega calcio proseguono, durissime. Tutto nasce per aver rimandato per coronavirus il match tra Juve e Inter, decisivo per il campionato, al termine di maggio. Un mese che per i nerazzurri sarà tostissimo, con nove partite. La Lega si è difesa con Paolo Dal Pino, il presidente, che ha svelato come fosse stato proposto ai nerazzurri di giocare il big match lunedì a porte aperte. Proposta che Beppe Marotta ha commentato con toni durissimi. In primis ha precisato che il pubblico sarebbe stato "solo quello juventino". E ancora, ha aggiunto che giocare di lunedì "sarebbe andato contro la logica della tutela della salute pubblica, presupponendo, di fatto, la scomparsa dell'allarme Coronavirus nel giro di sole 24 ore. Da cittadino mi sento di riconoscere il momento di grande emergenza che sta attraversando il nostro paese ed i grandi problemi che ne conseguono: la tutela della salute pubblica è la priorità", ha sottolineato Marotta. Dunque, toni ancor più duri: "Abbiamo ricevuto un'ipotesi informale ed aleatoria dal parte dell'amministratore delegato della Lega Calcio Serie A, Luigi De Siervo, nella serata di venerdì, che non abbiamo voluto neanche tenere in considerazione in quanto impraticabile e quasi provocatoria, nel rispetto dell'Inter, di milioni di nostri sostenitori e di tutti gli appassionati di calcio in generale", ha concluso Marotta. Leggi anche: Rivolta dei tifosi interisti dopo il rinvio

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