Scandalo doping nel ciclismo

Positivo anche Emanuele Sella
di Albina Perrisabato 9 agosto 2008
Scandalo doping nel ciclismo
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Quando saltò fuori che Riccò era stato trovato positivo al test antidoping, disse: “E’ una sconfitta per il nostro sport”. Oggi al centro dell’uragano c’è proprio lui, Emanuele Sella, il ciclista vicentino di 27 anni che era stato tra i protagonisti del Giro d’Italia conquistando la maglia verde grazie ai successi sull’Alpe di Pampeago, sulla Marmolada e a Tirano, chiudendo anche al secondo posto la cronoscalata di Plan de Corones. La positività all’Epo è risultata in seguito ad un controllo a sorpresa e fuori competizione disposto dall’Uci e compiuto lo scorso 23 luglio. Pochi giorni prima, il 17, era esploso il caso Riccò e due giorni dopo la sua squadra, la Cfs Navigare, aveva comunicato la decisione di rimandare il rientro di Sella per una tendinite. Un Sella che cade dalle nuvole quello contattato nel pomeriggio dai giornalisti: Non so assolutamente nulla di questa storia, non mi è stato comunicato niente. Non è vero niente", ha dichiarato all'Ansa. “Non so nulla, devo parlare con la squadra". A parlare è invece Riccardo Riccò che preferisce non tornare sulla famosa frase di Sella, ma tira dritto: “Sella ha detto che la mia positività era una sconfitta per il nostro sport, ma non voglio nemmeno commentare la sua frase. Io posso solo dire che mi dispiace per lui, ci sono passato anch'io e so cosa si prova in momenti come questo”. “So cosa sta provando, sono solidale con lui”, continua il modenese. “Io l'ho attaccato con le gambe al Giro d'Italia, quelle sono altre cose. Mi dispiace per lui, gli dico di farsi forza e basta. Sicuramente avrà una moglie al fianco che lo saprà sostenere in questo momento così triste e buio". Intanto il ciclismo vive la sua ennesima estate di passione.