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Atalanta, rimonta da urlo: Lazio ko, la Juventus vola a 4 punti di vantaggio

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 Quando Atalanta e Lazio si incontrano le partite non sono mai normali. Dopo il 3-3 del girone d'andata, con i biancocelesti capaci di rimontare da 0-3 a 3-3, questa volta è la 'Dea' a compiere l'impresa, ribaltando lo 0-2 dei primi dieci minuti maturato dopo l'autogol di De Roon e la perla di Milinkovic-Savic. La squadra di Simone Inzaghi, che non perdeva una partita in Serie A da nove mesi (era fine settembre) stecca così la ripartenza e vede subito la Juve allontanarsi a +4. La squadra di Gasperini invece confeziona l'ennesima impresa sportiva della sua stagione e mantiene il margine di sei punti sulla Roma nella corsa al quarto posto.

Nel primo tempo la storia della partita cambia nel giro di 60 secondi. Perché un regalo di Strakosha in fase di rinvio apre un'autostrada per Zapata, che però da posizione favorevole spara a salve. Sul fronte opposto invece il traversone della freccia Lazzari viene raccolto goffamente da De Roon, che infila la sfera nella propria porta nel tentativo di anticipare Immobile. La Lazio si trova subito davanti e può giocare il tipo di gara che predilige, attendendo l'avversario per poi colpirlo in contropiede. A maggior ragione poi dopo il raddoppio realizzato da una gemma fuori area di Milinkovic-Savic. L'Atalanta così si trova a doversi reinventare dopo neanche un quarto d'ora di gioco. Per lo più senza il suo faro Ilicic, che recupera solo per la panchina. Al suo posto c'è Malinovskyi, che va anche vicino al gol (bravo Strakosha) ma non ha le fiammate e i lampi di genio dello sloveno. La 'Dea' in ogni caso non si abbatte, rischia anche di incassare il tris - doppia chance per un impreciso Immobile - ma alla lunga viene fuori. Con la qualità del suo gioco e delle sue certezze, anche nell'era post Covid-19. Non a caso, dopo un'altra respinta di Strakosha sul tiro di Gomez, l'Atalanta accorcia le distanze al 38' con l'incornata di Gosens, servito dall'altro esterno Hateboer, nella più classiche delle azioni con copyright Gasperini (in tribuna per squalifica, al suo posto in panchina c'è Gritti).

Nella ripresa l'Atalanta aumenta i giri del proprio motore e va subito vicino al 2-2 con un'incursione in area di rigore avversaria di Djimsiti. Inzaghi si gioca quasi subito un cambio - Caicedo per Correa - per aumentare la fisicità del suo attacco e poco dopo è costretto a sostituire anche un pezzo del suo centrocampo: Cataldi lascia il posto a Parolo per un problema fisico. Le sostituzioni spezzano il ritmo del match ma la Dea, già scesa in campo nel weekend, mostra di avere più gamba e al 21' pareggia i conti con un bolide di Malinovskyi, che per bellezza e precisione non ha nulla da invidiare alla splendida conclusione nel primo tempo di Milinkovic. La Lazio è alle corde, anche perché a causa delle tante assenze Inzaghi non può contare sugli stessi cambi di Gasperini. Come un boxeur sfinito all'ultima ripresa. E infatti capitola a un quarto d'ora dalla fine sotto i colpi di Palomino, che di testa sugli sviluppi di un corner capitalizza al meglio l'uscita scriteriata di Strakosha. La rimonta della Dea è completa, da 0-2 a 3-2. Per la Lazio invece peggior inizio non poteva esserci. Ora Inzaghi dovrà essere bravo a non far perdere la rotta ai suoi per tenere viva la corsa scudetto.

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