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Ferrari, Carlos Sainz promuove Carlos jr a Maranello: "Il rally e la F1 sono mondi lontani: scegliendo una strada diversa dalla mia ha dimostrato personalità"

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"Sainz e Leclerc, che coppia. La Ferrari ha fatto bene a scommettere su di loro. E se i ragazzi lavoreranno insieme, fianco a fianco, ce la faranno". A parlare è Carlos Sainz senior, 58 anni, 2 volte campione del mondo di rally e vincitore di 3 edizioni della Dakar (l'ultima lo scorso gennaio), che spiega come suo figlio Carlos junior ha avuto la sua stessa passione: i motori. Dal 2021 infatti Carlos junior sarà alla Ferrari al posto di Vettel. "Io non ho mai insistito. Ha fatto tutto di sua volontà. E adesso vediamo chi tra noi vincerà la prossima gara. Ma che emozione: come tifoso spagnolo, e come padre. Orgoglio. Tutti sanno cosa significhi la parola Ferrari. Sarei un bugiardo se dicessi che il contratto firmato il mese scorso è stato una sorpresa, non sono mica conversazioni che si fanno da un giorno all'altro. Però attenzione: guardo mio figlio da lontano, con gli occhi del genitore. Naturalmente seguo i gran premi, ma non vado a tutti. Un padre deve saper farsi da parte. Quello è il mondo di Carletes, ed è solo suo: le corse, il cammino. Un cammino che deve fare con sue gambe", racconta in una intervista a Repubblica.

 

 

 

 

 

I primi passi di Carlos junior: "Gli piaceva il kart, era bello farlo divertire nell'indoor. Poi verso i 9-10 anni si è messo in testa di fare sul serio. L'ambiente familiare lo ha aiutato, ma io non l'ho spinto a diventare un pilota. Anzi. Sono stato severo: prima la scuola. Siamo riusciti a coniugare le due cose trovando un giusto equilibrio. Ti bastava uno sguardo, per capire dove voleva arrivare: un lottatore nato. Ma sempre sereno, tranquillo. Ha voluto prendere un'altra: Formula Uno e rally sono due mondi diversi. Non è come le famiglie Villeneuve, Hill, Rosberg. Lui ha fatto la differenza. Se la Ferrari lo ha scelto, è perché - credo - la pensi nello stesso modo. Naturalmente un giorno gli piacerebbe fare anche meglio di Fernando Alonso, anche se temo non sarà facile: ma sono domande che dovreste fare a lui".

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